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Protesta al palazzo di giustizia, mancano 4 magistrati

Lunedì mattina riprendono le udienze: sia tribunale che procura lamentano il cronico problema della copertura di ruoli

ENNA. Da lunedì riprendono le udienze al tribunale di Enna. Si ricomincia all’insegna dei disagi per lo sciopero dei penalisti, che incroceranno le braccia per tutta la settimana, ma ritornano procedimenti civili, interrogatori e sentenze. Le ferie sono finite per magistrati e avvocati, che pure in queste settimane non sono rimasti fermi: in servizio c’erano giudici e pm di turno e gli avvocati hanno trattato i casi urgenti: udienze di convalida, interrogatori e atti urgenti. Adesso si prepara un autunno caldo, tra processi e inchieste per violenza sessuale, antidroga e contro la criminalità comune. Come ogni anno, le ferie erano cominciate ai primi di agosto, anche se quest’anno il calendario delle udienze ha consentito una sorta di anticipazione, quantomeno in campo penale, agli ultimi di luglio. In genere si riprende il 15 settembre, ma quest’anno il quindici è caduto di sabato e dunque si riprenderà domani. Si ricomincia con il problema dell’organico carente dei magistrati: mancano 3 giudici togati su 9, dopo il trasferimento dell’ex presidente facente funzioni David Salvucci e il passaggio a notaio di un altro giudice. Non è emergenza solo grazie all’assegnazione, avvenuta ormai diversi mesi orsono, del giudice Vittorio La Placa da Caltanissetta. La Placa si occupa prevalentemente di penale, ha un ruolo di migliaia di processi e ha già emesso decine di sentenze. Ci sono poi il presidente e il giudice del lavoro. Inoltre manca un sostituto procuratore su 4 per completare il pool del procuratore Calogero Ferrotti. Si è insediato a luglio un nuovo giudice onorario, Daniela Sedia, avvocato iscritto all’ordine di Caltanissetta, con cui sale a quattro il numero dei “got” in servizio a Enna.
Tra i processi, riprenderà a giorni quello sui presunti abusi sessuali ai danni di una ragazzina di Valguarnera, ad opera di due adulti, una guardia giurata e un meccanico. C’è una valanga di testimoni da sentire. A giorni entrerà nel vivo, dopo un rinvio, il processo “Cemento Armato”, con settanta imputati di accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa e turbativa d’asta. Fra i processi che riprenderanno dopo le ferie c’è quello, dinanzi al tribunale collegiale, per omicidio colposo che segue il suicidio di Miriam, la sedicenne che si gettò dalla Rocca di Cerere in preda a un cocktail di alcol e droghe. E in questi giorni la procura dovrà pure decidere cosa fare di alcune inchieste in corso da tempo, tra cui quella sulla miniera di Pasquasia, per cui fu iscritto sul registro degli indagati anche il presidente della Regione Raffaele Lombardo. In autunno entreranno nel vivo anche le udienze preliminari “Ingressi facili”, su un presunto giro di permessi di soggiorno in vendita; e sulla presunta truffa dell’Ato rifiuti, relativa ai fondi usati per gestire il servizio.

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