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Vince il concorso e molla il lavoro: ma adesso è disoccupato

Pierpaolo Nicolosi, 31 anni, di Leonforte, destinato come segretario comunale in Piemonte. Ma lì gli organici sono pieni

LEONFORTE. Ha vinto un prestigioso concorso nazionale per Segretario comunale. Ha rinunciato a un lavoro in banca e al posto di funzionario dell’Agenzia delle Entrate (altro concorso che aveva vinto). Ma Pierpaolo Nicolosi, leonfortese di 31 anni, dottore in Economia e commercio, non può lavorare per un disguido che ha del paradosso.
L’Ages, l’agenzia dei segretari – oggi assorbita dal ministero dell’Interno – lo ha destinato in Piemonte. Ma al Nord le stime dei comuni disponibili effettuate dall’ex agenzia si sono rivelate inesatte. E così i sindaci di Lazio, Sardegna, Sicilia e Abruzzo si ritrovano a corto di segretari – con funzionari destinati a «ricoprire» più comuni – e decine di segretari in Piemonte e Lombardia sono a spasso. Il paradosso è questo: Pierpaolo potrà essere trasferito in altre regioni, ma, secondo quanto si legge nel bando, solo «decorsi due anni dalla prima nomina». Ovvio che in questa situazione, la prima nomina, potrebbe non arrivare mai. Dal ministero hanno cercato di risolvere il problema delle «vacanze d’organico», tagliando la testa al toro e bandendo un nuovo concorso, ma decine di funzionari rischiano di restare a spasso, semplicemente perché destinati nella regione sbagliata. La «clausola» è già stata sconfessata da sentenze del tribunale del lavoro – perché la legge consente ai segretari comunali di essere nominati ovunque in Italia – su ricorso di alcuni colleghi del leonfortese: se l’autorizzassero a trasferirsi in Sicilia, racconta, non sarebbe difficile trovare un comune dove lavorare. Eppure, è costretto a fare pure lui ricorso al giudice del lavoro e così, nell’attesa, deve arrangiarsi come può, anche facendo il cameriere di sera in alcuni locali.
«Sono state calcolate male le disponibilità e destinati decine di segretari in una regione, il Piemonte, dove non ci sono posti: ci sono tantissimi comuni di piccole dimensioni costretti a consorziarsi – racconta Nicolosi –. Ho vinto il concorso nel 2009, nel luglio 2011 sono stato iscritto all’albo della regione Piemonte e da questo momento sono cominciati i miei guai. Oltre 100 segretari comunali non riusciamo a prendere servizio a causa dell’inerzia dell’Agenzia dei segretari».
Il caso era stato segnalato per tempo anche dalle prefetture di Torino e Milano. «E ho riscontrato l’ostruzionismo di vari colleghi già in servizio – prosegue – che riescono a guadagnare anche 100 mila euro l’anno, gestendo anche dieci comuni». Alcuni segretari hanno già fatto ricorso al tribunale di Roma: «Il tribunale ha sancito che va applicata la norma di legge e non la clausola del bando – spiega ancora Nicolosi –, l’Agenzia e il ministero sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali, ma nonostante ciò, piuttosto che applicare la legge, ci costringono ancora a presentare ricorso: ma perché il ministero deve continuare a perdere le cause e a spendere soldi pubblici?».
Ma come fa lui oggi per vivere? «Dopo avere lasciato un buon lavoro in banca, sono stato costretto a fare anche il cameriere – risponde – senza considerare i grossi sacrifici economici che sto affrontando assieme alla mia famiglia».

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