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Catenanuova, albo on line: è protesta

Il sindaco: coloro che volessero venire a conoscenza degli atti pubblicati dall’Amministrazione possono recarsi direttamente negli uffici

CATENANUOVA. «Poca trasparenza negli atti amministrativi perché al Palazzo di città, e questo da oltre un anno, non esiste più l'albo pretorio cartaceo». Protestano a Catenanuova i residenti. Quella bacheca in cui vengono pubblicati gli atti amministrativi comunali, come delibere, ordinanze, delibere, bandi o semplici notizie su riunioni o assemblee, è stata interamente sostituita dalla pubblicazione dei documenti on-line. Per cui gli atti amministrativi del Comune, da quelli emanati dal sindaco, da assessori, capi-settori, o da uffici vari secondo le competenze, sono praticamente inaccessibili, ossia non consultabili da tutte quelle persone che non sono munite di computer o che pur avendone la disponibilità non lo sanno utilizzare così bene da poter avere accesso agli atti. Lo stesso ex assessore regionale agli Enti Locali, Caterina Chinnici, in considerazione del fatto che l’accesso ad internet non è ancora alla portata di tutti, aveva emanato una circolare in cui specificava la condizioni degli Enti di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per rendere pubblici gli atti. Il tutto nell’ambito della legge sulla trasparenza amministrativa degli enti pubblici. Da oltre un anno, invece, i catenanuovesi, recandosi al Comune, possono solo visionare la nota in cui a chiare lettere si legge che tutti gli atti vengono pubblicati su internet accedendo al sito del Comune. Tanti i catenanuovesi che lamentano così poca trasparenza circa l’attività amministrativa del Comune. Lo stesso primo cittadino ammette: «La legge vuole così e così si è fatto, anche se io stesso non sapendo utilizzare il computer non riesco a vedere quello che viene pubblicato in internet. In ogni caso tutti coloro che volessero venire a conoscenza degli atti pubblicati dall’Amministrazione possono recarsi direttamente negli uffici di riferimento. Al momento non è prevista la pubblicazione cartacea degli atti».
Insomma il primo cittadino ammette il disagio di chi vorrebbe, ma non può tenersi informato su ciò che accade al Palazzo di città. Ma ad avere difficoltà nell’accesso ai documenti non sono soltanto coloro che non sono muniti di computer, ma anche chi ne fa uso e sa maneggiarlo con destrezza. Spesso, infatti, dei documenti pubblicati si può leggere solo l’oggetto, mentre non si ha possibilità di visionarne il contenuto. E c’è chi, invece, volendo essere particolarmente attento all’attività amministrativa del Comune, deve pagare un euro per ogni documento che vuole consultare. Ossia, nel caso in cui, si riesce a capire dall’oggetto visionabile on-line che l’argomento è interessante e quindi si vorrebbe consultarlo interamente, deve farne richiesta al Comune (ma questo avviene già da oltre sei anni). Il rilascio del documento costa però un euro. In fatto di normativa si esprime anche uno dei rappresentanti locali del Partito delle libertà, Santo Zampino, che dice: «Oltre la circolare dell’ex assessore regionale Caterina Chinnici, in tal senso si era espresso anche Emanuele Fonte, già commissario di questo nostro Comune, dicendo che agli atti amministrativi si deve dare la massima diffusione».

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