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Enti previdenziali, è «stato d’agitazione»

ENNA. «Provvedimenti, quelli adottati dal governo, che non porteranno che al peggioramento della qualità dei servizi erogati all'utenza con il rischio di un vero collasso dell'organizzazione del sistema previdenziale e del conseguente caos nell'erogazione dei servizi pensionistici, previdenziali e delle prestazioni di welfare». Lo affermano i dipendenti delle sedi provinciali dell'Inps, Inail e Inpdap che al termine dell'assemblea sindacale unitaria hanno proclamato lo stato di agitazione. Infatti, secondo il personale dei tre istituti di previdenza che però ormai per volere del governo nazionale vanno verso l'unificazione in un unico «Super Inps», con la Spending Review che di fatto blocca il turn over del personale che andrà in quiescenza, e quindi con una riduzione di personale, non si potrà che andare verso il peggioramento dei servizi erogati all'utenza. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che ci sarà un blocco per diversi anni dei contratti collettivi nazionali della categoria, e saranno ridotte le risorse da destinare alla contrattazione integrativa, la situazione non potrà che peggiorare ulteriormente. E non di meno secondo i lavoratori le politiche fiscali adottate dal governo che invece di effettuare una serrata lotta all'evasione fiscale, aumenta la percentuale dell'Iva ed emana provvedimenti restrittivi su detrazioni e deduzioni rendendo di fatto sempre più debole il potere di acquisto di stipendi e salari. I lavoratori oltre che a dare mandati ai sindacati di categoria di proclamare lo stato di agitazione del personale, stigmatizzano il comportamento di chi cerca di screditare l'operato del personale di questi enti che a fronte di una sempre più diminuzione numerica di unità riesce lo stesso ad erogare servici efficienti e puntuali.


Ri.Ca.

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