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Riciclaggio e truffa, 17 richieste di rinvio a giudizio

Indagato nella sua veste professionale pure un ex vicesindaco di Catenanuova, Prospero Lentini, 45 anni

CATENANUOVA. Diciassette richieste di rinvio a giudizio. Il pm di Catania Lucio Setola ha chiuso così la sua requisitoria all'udienza preliminare «Bufala», che segue l'operazione per cui l'anno scorso a novembre la Guardia di Finanza di Enna arrestò nove persone, con accuse a vario titolo di associazione a delinquere e truffa. L'operazione fu condotta dal capitano Salvatore Seddio. Tra gli indagati c'è Vittorio Grasso, 61 anni, ritenuto l'"organizzatore", il "promotore" e il "capo" di un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al falso e al riciclaggio di denaro di provenienza illecita, accusato pure di altri reati, tra cui una truffa da oltre un milione di euro. E tra gli indagati, chiamati a comparire di fronte al gup di Catania Francesca Cercone, c'è pure un ex vicesindaco di Catenanuova, Prospero Lentini, 45 anni, indagato esclusivamente nella sua veste professionale, oltre a funzionari dell'Ispettorato dell'Agricoltura di Enna e Catania e due veterinari.

L'associazione a delinquere è contestata a Grasso, Lentini, Costanzo, Zuccarello, al figlio di Grasso, Giuseppe di 31 anni, e al socio dello studio di consulenza Antonino Moschitto di 46 anni. Il gup deciderà il 6 novembre. A Vittorio Grasso, nella veste di legale rappresentante della società "Allevamento Bufalo Mediterraneo Sicilia SS", a Lentini, Costanzo, ai funzionari dell'ispettorato dell'agricoltura di Catania Celso Pietro Di Salvo di 55 anni e Michele Messina di 52 e ai consulenti Alberto Barbera di 43 anni e Moschitto, oltre che al direttore Zuccarello, è contestata l'accusa di truffa continuata, con cui la società di Grasso avrebbe percepito indebitamente un contributo per realizzare delle opere di 1 milione 224 mila euro dalla Regione, mentre in realtà - secondo quanto scrivono i pm nella richiesta di rinvio a giudizio - non era stata realizzata alcuna "opera", acquistato alcun macchinario né alcun animale. Sarebbe avvenuto tra il dicembre 2003 e il dicembre 2007. Vittorio Grasso, poi, con la complicità di altre otto persone, tra cui due veterinari dell'Asp, consulenti e funzionari dell'Ispettorato di Enna, è accusato di un'altra truffa da 104 mila euro, ottenuti dalla Regione per l'acquisto di cavalli in una ditta di una parente. Le altre accuse, contestate a vario titolo agli indagati, sono truffa, utilizzo di falsi sigilli e timbri e riciclaggio di denaro.

Gli altri otto indagati, a piede libero sin dall'inizio, sono M. D. G. 32 anni di Cerami, G. F. 51 anni di Gagliano Castelferrato, M. B., 33 anni di Villarosa, M. A., 58 anni di Villarosa, L. G. 55 anni di Enna, D. G., 33 anni di Cerami, A. D. G. 32 anni di Cerami, D. G., 28 anni di Cerami. I diciassette sono difesi dagli avvocati Nino Grippaldi, Silvano Domina, Marco Basile, Salvatore Pavone, Tommaso Tamburino, Amara, Fabio Tita, Luca Blasi, Giuseppe Dinaro, Pietro Motta, Filippo Freddoneve, Scardaci, Antille, Carmelo Mobilia, Agostino Mongioj, Carlo Alberto Raimondi e Nicoletta Calanni Macchio.

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