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Tasse, Leonforte fa dietrofront Aumentano sia Imu che Irpef

Atteso per oggi il voto definitivo. L’aliquota sulle seconde case sale all'8,6 per mille, quella dell'Irpef all'8 per mille

LEONFORTE. Arriva una stangata da oltre 200 mila euro su Imu e Irpef dei leonfortesi. Un mese dopo aver bocciato il ritocco delle aliquote dell'imposta municipale unica, alla fine il consiglio comunale ha detto sì alla proposta della giunta di revocare la precedente delibera: l'Imu sulle seconde case sale all'8,6 per mille e l'Irpef all'8 per mille.
Un nuovo balzello che, però, potrebbe non bastare a far quadrare i conti del bilancio comunale, in sofferenza per i tagli del Governo e della Regione. Sta di fatto che la notizia del giorno è l'innalzamento dell'Imu - per cui Leonforte adesso entra nel ristretto club dei comuni che hanno ritoccato l'aliquota - e dell'Irpef. Fino a un mese fa il consiglio aveva votato il 7,6 per mille sulle seconde case. Adesso l'Imu aumenta. E l'unica consolazione, per i proprietari di più di una casa, è che l'aula di Palazzo di città ha detto no all'idea della giunta del sindaco Pino Bonanno, che proponeva il 10,6 per mille. L'aliquota Irpef, invece, fino a pochi giorni fa era pari allo 0,5 per cento.
«La questione è che si rischiava il dissesto o il commissariamento e in questo caso le aliquote sarebbero lievitate al massimo - spiega il presidente del consiglio Massimiliano Trecarichi -. Per questo l'aula con senso di responsabilità ha detto sì». La proposta è passata con 11 voti a favore, 4 contrari e 5 assenti. A leggere la proposta di delibera dell'amministrazione, i motivi sono legati ai tagli, ma anche al fatto che i terreni agricoli leonfortesi sono esenti da Imu, perché considerati montani o parzialmente montani. La Regione, poi, avrebbe tagliato al Comune 328 mila euro e il ministero dell'Interno altri 804 mila euro. «Revocare la deliberazione - si legge, in sintesi, nella proposta dell'amministrazione - è ritenuta opportuno, urgente ed indifferibile al fine di garantire gli equilibri al bilancio di previsione dell'esercizio 2012». Fonti vicine al sindaco Pino Bonanno asseriscono che adesso mancherebbero altri 200 mila euro. «Il consiglio potrebbe essere chiamato a esprimersi nuovamente», dicono fonti di giunta. Secondo altre fonti, comunque, l'ultima parte di soldi da rimediare potrebbe arrivare da altre parti: giunta e consiglio potrebbero non chiederli direttamente ai cittadini, ma trovare altre ipotesi. Qualcuno ipotizza di mettere in atto un taglio ai costi della politica, un'idea che sinora non ha mai trovato il via libera del consiglio. Ma lo si saprà soltanto in aula, forse oggi pomeriggio, quando sarà votato il bilancio. Il condizionale però è d'obbligo, perché in città si parla di una possibile richiesta di rinvio della seduta.

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