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Approvato il bilancio di Piazza: commissariamento scongiurato

Un revisore dei conti, però, sottolinea il rischio di illegittimità dovuta al fatto che la seduta era fuori i tempi consentiti

PIAZZA ARMERINA. Con i voti convergenti del centrosinistra e di una parte del centrodestra passa in consiglio comunale il bilancio e si evita in extremis il possibile scioglimento dell'aula e il commissariamento. Dopo la bocciatura del 23 ottobre via libera lunedì sera per i conti comunali.

Una seduta doppione rispetto a quella del 23, anche perché in realtà il documento di programmazione economica finanziaria era lo stesso identico della volta scorsa. Quattro ore di dibattito con numerose sottolineature politiche, rivendicazioni incrociate e polemiche, legate alle ultime travagliate due settimane di accuse reciproche tra le coalizioni.

Frecciata del capogruppo del Pdl, Carmelo Gagliano, intanto, indirizzata al segretario del Pd Gianfranco La Porta: «Non accetto che dopo l'azione del centrodestra dello scorso 23 ottobre ci abbia definito cialtroni, rimando questa offesa alla sua persona moltiplicata all'ennesima potenza, non sono accettabili giudizi di questo tipo così ingiuriosi e scurrili». «Vergogna», ha sussurrato l'esponente indipendente dell'Udc Giuseppe Marotta, proprio con riferimento alle parole del segretario del Partito democratico. La Porta nei giorni scorsi aveva definito «cialtrona» l'opposizione di centrodestra dopo la decisione di bocciare il Bilancio di Previsione. Diversi screzi durante la seduta tra il vicesindaco Teodoro Ribilotta e il vice presidente dell'aula Rosario Paternicò.

Alla fine, a votare favorevolmente i consiglieri Carmelo Gagliano, Basilio Fioriglio, Calogero Cursale, Luca Failla, Giuseppe Marotta, Renato Incardona, Ilenia Adamo, Riccardo Calamaio, Eduardo Lotario, Filippo Vitali, Giuseppe Catalano, Franco Azzolina; unico voto contrario, come era già avvenuto il 23 ottobre, quello del consigliere Rosario Paternicò, mentre ad astenersi sono stati i consiglieri Giuseppe Falcone e Ivan Picicuto. Assenti per il Pd il presidente Giuseppe Venezia e il consigliere Fabio Monasteri, mentre il consigliere Angelo Trebastoni ha abbandonato l'aula anzitempo dopo aver parlato di «teatrino», venendo accusato dai colleghi di centrodestra di svolgere il ruolo inopportuno di «moralizzatore».

Da segnalare il parere contrario del ragioniere capo Alfonso Catalano alla delibera con cui è stato annullato in via preliminare il voto del 23 ottobre. Uno dei tre revisori dei conti, inoltre, Giuseppe Guidone, ha fatto pervenire una nota nella quale, in sostanza, avrebbe espresso forti riserve sulla legittimità della seduta consiliare, proprio perché tenuta dopo la scadenza del termine massimo di approvazione del bilancio del 31 ottobre.

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