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Tubercolosi e brucellosi, stretta a Piazza Armerina

Firmato dal sindaco il divieto per sei mesi di nuovi allevamenti di animali di specie “sensibile” a queste infezioni. Al bando anche le manifestazioni di degustazione di prodotti lattiero-caseari non provenienti da canali di ufficiali

PIAZZA ARMERINA. Vietati per sei mesi i nuovi allevamenti di animali di specie sensibile alla tubercolosi, alla brucellosi e alla leucosi enzootica bovina. A deciderlo un’ordinanza firmata dal sindaco di Piazza Armerina, Carmelo Nigrelli.
Messe al bando anche le manifestazioni pubbliche e private nelle quali sia prevista la degustazione di prodotti lattiero-caseari non provenienti da canali di produzione ufficiali. “La diffusione delle patologie è favorita, in primo luogo, dall’alta densità di animali recettivi e dal consumo di prodotti lattiero-caseari derivanti da produzioni non autorizzate”, recita il provvedimento. Stop anche alla vendita da parte di ambulanti degli stessi prodotti se non contenuti in confezioni sigillate ed etichettate. Misure abbastanza drastiche legate anche ai numerosi casi di brucellosi umana registrati nell’Ennese nell’ultimo periodo e allo stato sanitario di molti allevamenti con focolai infettivi insensibili all’azione diretta dei controlli.

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