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Dal Maghreb per studiare ingegneria alla Kore

Il vice rettore: «Siamo l'unico ateneo, col Politecnico di Torino e la Sapienza, ad avere la certificazione per l’aviazione civile»

ENNA. La Kore sembra aver preso il volo, spinta da un coro di consensi per la facoltà di Ingegneria, Architettura e Scienze Motorie. A tesserne le lodi il preside Giovanni Tesoriere, gli studenti, professori e ricercatori. A sentire loro la quasi neonata università sarebbe tra le migliori sulla piazza. Il preside Giovanni Tesoriere ci accoglie nel suo ufficio e, seduto al tavolo delle riunioni nel plesso di Ingegneria, non perde tempo a illustrare la facoltà che dirige. È concreto e va dritto al sodo, elencando con visibile soddisfazione i risultati ottenuti finora. Ma quali sono i punti di forza dell'ateneo? «Laboratori ultra moderni e apparecchiature esclusive, molte di esse - spiega - sono uniche nelle università italiane come nel caso dello scanner del laboratorio di restauro o l'Ecomapper Auv». La facoltà punta all'internazionalizzazione, infatti: «Il corso quinquennale di Architettura entro dicembre riceverà il riconoscimento dalla Comunità Europea, i nostri allievi potranno scegliere di lavorare e abilitarsi in altri Paesi».
E dal prossimo anno solo lingua inglese per i futuri ingegneri aerospaziali (ci sono molte richieste dal Maghreb). Gli studenti lasciano le aule e si impegnano in attività come la Summer School Internazionale in «Principles of Aeronautics and Piloting Techniques» (12 partecipanti da diversi stati) e «Sporchiamoci le mani». Gli brillano gli occhi, al Vice Rettore, quando si fa cenno al fiore all'occhiello della facoltà ovvero la triennale di Ingegneria aerospaziale e delle infrastrutture aeronautiche. Il corso ha finito da poco il suo periodo di start up è ha già portato a casa dei risultati: «Abbiamo ottenuto la licenza di manutentore aeronautico basica di categoria C - spiega Tesoriere - la nostra università è l'unico Ateneo, assieme al Politecnico di Torino e alla Sapienza, ad avere ricevuto la certificazione Enac, Ente Nazionale Aviazione Civile". Inoltre il corso avrà l'utilizzo di un simulatore di volo full motion (6 milioni di euro) e i ragazzi potranno sognare di diventare piloti, con Maurizio Cheli tra i corridoi della facoltà. In cattedra Marco Siniscalchi assistant professor alla Uke e affiliato al Georgia Institute of Technology di Atlanta non ha dubbi nell'asserire: "La Kore ha struttura e mentalità all'americana, non c'è paragone con le università pubbliche del Sud. I laboratori d' informatica e le aule sono innovativi, si punta alla caratterizzazione dello studente che viene esposto al mondo lavorativo esterno. A gennaio i ragazzi incontreranno i ricercatori Google". Per concludere, perché un ragazzo dovrebbe iscriversi in questa università: «Ai ragazzi diciamo che vogliamo dargli una formazione d'eccellenza. I ragazzi trovano assistenza! Professori dietro le scrivanie ad ascoltarli, segreterie che funzionano, risposte alle loro domande, forme di accompagnamento alla formazione con tutor reali». L' organizzazione dei corsi di laurea mira a un obiettivo: garantire il rapido inserimento del laureato nel mondo del lavoro. Con questo spirito nascono le convenzioni con enti e società come la Meridiana, l'Enac.
Ambiziosi i progetti nei quali si sta investendo: quello leader è Leda: «Enna diventa il più importante centro europeo di prove e studi di dinamica», verrà realizzato nella zona artigianale, in questa area anche la «Kore Laboratory Platform», la piattaforma dei laboratori di ricerca (i tempi? 31 dicembre 2014). Inoltre la Kore potrebbe avere la sua pista (per canadair), realizzata nel vecchio aeroporto militare tedesco a 4 Km dallo svincolo di Barrafranca.

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