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Furti d’acqua a Villadoro, processo da rifare

Quattro anni dopo, cambia il giudice e la difesa non presta il consenso al rinnovo degli atti. Il procedimento ricomincerà nel marzo 2013

VILLADORO. Dopo 4 anni processo da rifare per i furti d'acqua a Villadoro. Cambia il giudice, il legale non presta il consenso al rinnovamento degli atti e il processo, che si era aperto ad aprile 2009, ricomincerà il prossimo 20 marzo. Gli imputati sono Pietro, Giuseppe, Adriano e Rosario Spallina denunciati dai carabinieri nell'estate del 2008 per aver deviato abusivamente l'acqua dalla sorgente di contrada Ficilino, nella frazione di Villadoro, verso le proprie aziende agricole ed abitazioni. I 4 imputati devono rispondere del reato di furto aggravato in concorso perché in qualità di comproprietari del fondo Pirrera, avrebbero trasportato abusivamente l'acqua dalla sorgente con un tubo in polietilene.
La denuncia a carico di Giuseppe, Adriano, Pietro e Rosario Spallina, difesi dall'avvocato Silvano Domina, era scattata, ad agosto del 2008, dopo un controllo a tappeto sulle condutture idriche della frazione, predisposto e coordinato dal comando provinciale dei carabinieri, ed effettuato dai militari della stazione di Villadoro. Dopo la trasmissione degli atti la Procura cittadina emise, nei confronti dei 4 uomini, un decreto penale di condanna, ma vista l'opposizione al decreto penale di condanna si andò a giudizio immediato, che però nei fatti si è trasformato in un lunghissimo rito. Ad agosto del 2008 i carabinieri avevano denunciato 7 persone. Dalla sorgente di Ficilino alla vasca di accumulo da cui si dipana l'alimentazione idrica dell'intera frazione di Villadoro, i carabinieri avevano controllato tutte le utenze ed i contatori regolarmente registrati ad AcquaEnna ed avevano individuato solo due tubature che non corrispondevano allo schema di distribuzione idrica.

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