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Appostamenti per vedere la ex e i figli, assolto dall’accusa di stalking

La moglie ha spiegato che lo aveva denunciato per paura, ma che col passare del tempo si è accorta che aveva agito in buona fede per ricomporre l'unione familiare

ENNA. Cercava ripetutamente di vedere i figli, dopo che la moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti ed era tornata a vivere dai genitori. La sua presenza costante, che mirava a convincere l'ex moglie a tornare con lui, però, spaventò la donna, che lo denunciò pure per stalking. Lo accusò di aver perseguitato sia lei che i figli.

Adesso però il tribunale di Enna ha assolto con formula piena un padre di 52 anni, A.M., operaio di un'impresa di pulizia - di cui non è stato comunicato il nome per esteso per non rendere identificabili i figli minori che, pur non vivendo più con lui, portano il suo cognome - che era stato anche arrestato dalla polizia, dopo esser andato a urlare e inveire verbalmente contro moglie e figlia a casa degli ex suoceri. La sentenza di assoluzione è stata emessa dal giudice monocratico Vittorio La Placa, che ha accolto la tesi difensive e lo ha assolto con formula piena. La separazione è rimasta, ma l'ex moglie è venuta a deporre al processo.

Ha spiegato che lo aveva denunciato perché ebbe paura, ma che col passare del tempo si è accorta che in realtà aveva agito in buona fede, perché voleva solo cercare, forse in maniera maldestra, di ricomporre l'unione familiare. Col passare del tempo, tra l'altro, i rapporti sono divenuti più sereni all'interno della famiglia. E così il giudice lo ha assolto, nonostante il pm in udienza avesse chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione. In aula non sono stati sentiti altri testimoni, perché la difesa ha acconsentito all'acquisizione dei verbali stesi dalla polizia nell'immediatezza.

«Esprimiamo la massima soddisfazione per il buon esito del processo - ha detto l'avvocato Caruso - che ridà la giusta lettura di questa vicenda». I fatti risalgono all'agosto di due anni fa. È mezzogiorno quando A.M. si presenta a casa della ex per vedere i figli. Secondo gli inquirenti, prende subito a urlare contro l'ex moglie, che impaurita acconsente a farlo parlare con la figlia. Ma neanche questo basta a calmarlo, perché lui se la prende con la ragazzina, rimproverandole l'impossibilità di contattarla, benché avesse un telefonino. La madre decide di chiamare la polizia, ma lui le strappa il telefono di mano e lo butta a terra. Lei si allontana e fa in tempo a chiedere aiuto. Quando gli agenti arriveranno nella casa, troveranno il marito ancora intento a urlare, con l'ex cognato che cerca di farlo stare calmo, ma viene richiamato con un sonoro: «Tu fatti i c.. tuoi». Vani anche i tentativi degli agenti, che alla fine sono costretti a fermarlo e portarlo con loro in Questura. Poi la comunicazione alla Procura, che dispone la detenzione domiciliare. Due giorni dopo sarà liberato.

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