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Tribunale in emergenza: "Occorre evitare la paralisi"

Il presidente Giuseppe Spampinato: «Sono necessari interventi urgenti per tutelare i cittadini, ma anche lo Stato di diritto»

ENNA. «Dobbiamo evitare la paralisi della giustizia al Tribunale di Enna». È durissimo il commento del presidente dell'ordine degli avvocati di Enna Giuseppe Spampinato, intervenuto sull'emergenza organico del palazzaccio nel corso del suo intervento, l'altro ieri all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Caltanissetta. «L'Ordine ritiene necessario, pertanto, interventi urgenti a tutela dei cittadini e dello Stato di diritto», sottolinea Spampinato, specificando di parlare a nome degli avvocati di Enna, ma anche «dei cittadini e di tutti coloro che credono nello Stato di diritto e nella sua funzione essenziale di amministrare giustizia». Secondo il presidente occorre intervenire subito, «altrimenti il persistere della situazione di difficoltà verrà percepita dalla opinione pubblica come mancata risposta di giustizia, specialmente in un periodo di crisi economica e conflittualità sociale, con conseguente aumento dei costi sociali sia per la collettività, che subisce i ritardi, sia per lo Stato, esposto ad azioni risarcitorie a causa dell'allungamento dei tempi di durata dei processi». In servizio ci sono oggi otto giudici. L'attuale pianta organica dei giudici del tribunale, undici compreso il presidente, sarebbe «già di per sé strutturalmente insufficiente per fronteggiare il carico di lavoro attuale e per eliminare il notevole arretrato accumulatosi a causa della cronica scopertura della stessa pianta organica», ma adesso, nel 2013, si presenta ancor più vuota «se, come è certo, partiranno per trasferimento due magistrati ed un terzo sarà assente per motivi di studio». Questo, per Spampinato, durerà anche per l'anno prossimo, in attesa che i nuovi magistrati di prima nomina del prossimo concorso possano entrare in servizio, quando sarà ultimato l'iter concorsuale. Gli avvocati danno atto ai giudici ennesi di quanto, del resto, si evince dagli indici statistici di smaltimento delle pendenze, che conferma la loro «notevole laboriosità», ma la pianta organica resta «strutturalmente insufficiente». Insomma: il quadro è disarmante e la situazione destinata a aggravarsi rapidamente, «se non si interviene subito, come già chiesto dal consiglio dell'ordine, anche con mezzi straordinari, quali la dichiarazione di sede disagiata del Tribunale di Enna (fu già dichiarato sede disagiata per l'anno 2011 assieme alla Procura, ndr.) o mediante applicazioni straordinarie e urgenti». Secondo gli avvocati, che oggi si riuniranno in un consiglio e poi quasi certamente fisseranno un'assemblea straordinaria forense al fine di discutere la situazione, si va verso la paralisi della giustizia. «Non va trascurata inoltre la necessità di implementare la pianta organica del personale di cancelleria - conclude Spampinato - in considerazione sia dell'attuale insufficienza del personale assegnato, nonché del notevole maggior carico di lavoro derivante dall'accorpamento degli uffici giudiziari di Nicosia».

 

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