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Piazza, il cimitero un cantiere a cielo aperto: slalom fra pozzanghere e immondizia

Per far visita ai defunti, i cittadini sono costretti, nella zona in ampliamento, a sfidare numerosi ostacoli

PIAZZA ARMERINA. Oltre il 90 per cento delle nuove tombe è stato realizzato da tempo e già utilizzato per tumulare i defunti, ma l'ampliamento del cimitero Bellia rimane un'incompiuta che costringe i cittadini ad andare a trovare i propri cari in un cantiere aperto e pieno zeppo di pericoli. Viali mancanti e percorsi sconnessi sui quali si rischia di cadere, fango e grandi pozzanghere dopo ogni pioggia, mancanza di luce, acqua e fontanelle, cumuli di spazzatura e immondizia depositata ovunque, anche diversi pneumatici, targhe di automobili e vecchie statue di gesso, centinaia di lumini sparsi a terra accanto alle cappelle. Basta fare un giro all'interno della nuova zona di ampliamento del cimitero per rendersi conto di quanto precaria sia la situazione. Ed anche rischiosa, poiché andare trovare i propri cari in un cantiere aperto e incompleto espone il Comune a gravi rischi nel caso in cui dovesse capitare un incidente al suo interno. L'assegnazione dei lotti del nuovo ampliamento aveva consentito al Comune di incassare 495.645 euro. Una somma vincolata, da utilizzare per il completamento delle opere di urbanizzazione della nuova fetta di cimitero. Nel lontano 2006 vennero assegnate ai cittadini richiedenti 150 cappelle e 170 monumenti e stipulati più di 150 atti di concessione, con i contribuenti piazzesi che hanno messo mano alle proprie tasche per pagare gli oneri concessori alle casse comunali e far costruire alle imprese edili cappelle e monumenti. I cittadini protestano, il consiglio comunale batte i pugni sui banchi di via Cavour e chiede spiegazioni. L'amministrazione comunale risponde attraverso il vicesindaco Teodoro Ribilotta: «L'area dell'ampliamento è ancora una zona di cantiere, le somme depositate non possono essere spese per le rigidità del Patto di Stabilità, quando l'ufficio di Ragioneria ci darà il via libera procederemo ai lavori di completamento». Insomma i soldi ci sarebbero, ma non si possono spendere. E l'ampliamento rimane incompiuto. Cumuli di sabbia, detriti, scale, legname e secchi di plastica in ogni angolo. Il cancello d'ingresso a questa nuova sezione del Bellia naturalmente rimane quasi sempre chiuso, proprio per evitare ai veicoli di entrare in una zona di cantiere in cui il parcheggio ancora non esiste di fatto, se non uno spiazzo sterrato e sconnesso che si riempie di pozzanghere ad ogni temporale. Chi va a visitare i propri defunti, quindi, utilizza i tre ingressi attuali, dovendo percorrere una bella fetta di strada a piedi. 

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