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Imprese edili a Piazza, abusive il 70 per cento

Giro di vite. Il presidente: il fenomeno sta strozzando gli imprenditori con partita Iva

PIAZZA ARMERINA. Il 60/70 per cento delle imprese edili nella città dei mosaici è abusivo e Confartigianato Sicilia decide di rivolgersi a Guardia di Finanza e Ispettorato del Lavoro per chiedere un giro di vite nei controlli. Il segretario regionale del sindacato degli artigiani, Salvatore Puglisi, lancia l'allarme sul "Caso Piazza" e denuncia una situazione da far west nel settore edile in cui molti imprenditori rischiano da un momento all'altro di dover chiudere e licenziare i muratori per mancanza di lavoro "pulito". «Segnalerò lunedì il caso Piazza a Guardia di Finanza e Ispettorato del Lavoro chiedendo controlli ferrei contro il fenomeno degli abusivi che sta strozzando gli imprenditori con partita Iva, o le istituzioni si assumono la loro responsabilità fin da subito nel tutelare chi fa i salti mortali per rimanere nel circuito della legalità o cancelliamo tutte le partite Iva e ci trasformiamo in abusivi», dice Puglisi, il quale ieri mattina ha incontrato un gruppo di artigiani del settore nell'aula magna dei locali universitari dell'ex convento di Sant'Anna. La Confartigianato chiede un'assunzione di responsabilità forte da parte di chi è incaricato del controllo e auspica verifiche a tappeto. La situazione è drammatica e il sindacato auspica un colpo di reni da parte di tutti, Confartigianato in testa. Alcuni imprenditori edili piazzesi hanno già avuto il coraggio di denunciare alcuni colleghi abusivi e per questo nell'ambiente verrebbero considerati degli "infami". "Basta che uno alza un dito per passare come infami, ma dobbiamo avere il coraggio di resistere e andare avanti. Qualcuno si trova con l'acqua alla gola, tanto da essere ad un passo dal mollare e valutare soluzioni drastiche che negli ultimi anni hanno riempito purtroppo la cronaca nera. «In alcuni momenti provo un forte sconforto, ho anche pensato al suicidio, poi penso a mia moglie e ai miei figli…», confida un imprenditore che preferisce non essere citato. Per continuare a voler essere in regola sta finendo per subire perdite insostenibili. L'imprenditrice Maria Concetta Cammarata, titolare di una ditta di calcestruzzo, responsabile regionale di Donne Imprese di Confartigianato, nelle scorse settimane è stata oggetto di un atto intimidatorio. Ignoti sono penetrati nella sua azienda di notte e hanno preso a colpi d'arma da fuoco il parabrezza di una betoniera. «C'è un problema enorme di mentalità da cambiare nella nostra terra, io non ho mai chiesto nulla alla politica, poi succede che sistematicamente chi si aggiudica le grandi gare d'appalto nel nostro territorio non si rifornisce mai di calcestruzzo dalla nostra azienda, è un caso?», dice Cammarata. Il settore del mercato edile è in forte crisi e il poco lavoro rischia di scatenare da una parte la guerra tra poveri, ma anche un clima nel quale a prevalere sono le logiche della giungla.

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