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Povertà, misure d’emergenza per Nicosia e Sperlinga

La Caritas, grazie ai contributi di privati, nel mese di dicembre ha dato cibo e riscaldamento a 60 famiglie

NICOSIA. Territorio sempre più in crisi, disagio sociale e povertà sono in continuo aumento. E se il distretto socio sanitario D/23 ogni anno eroga contributi a sostegno delle fasce più deboli, i fondi sono assolutamente insufficienti per aiutare le famiglie bisognose che vivono al di sotto della fascia di povertà e per le quali sia a Nicosia che a Sperlinga si sono attivate misure d'emergenza. In particolare a Sperlinga, il più piccolo comune dell'ennese abitato da circa 800 persone, a fare domanda per l'assistenza economica finalizzata sono stati in 36 dei quali ben 30 hanno dichiarato di avere redditi al di sotto degli 8 mila euro annui, e una decina di loro hanno dichiarato di percepire un reddito inferiore ai mille euro annui. Il sostegno offerto dal Comune, con un impegno di spesa di poco più di 6 mila euro, è di 300 euro mensili. «Con questo intervento - spiega l'assessore ai servizi sociali Lucia Schillaci - offriamo la possibilità di un'integrazione al reddito. I fruitori vengono utilizzati per lavori come le pulizie nelle scuole o la manutenzione del verde pubblico per due ore al giorno e per 5 giorni la settimana». Un impegno in cambio del quale i fruitori, per un massimo di 11, potranno ricevere il contributo, ma il loro impegno è per un massimo di un mese. «I primi fruitori hanno già prestato la loro attività e hanno ottenuto in cambio il contributo di 300 euro - continua l'assessore - e adesso stiamo scorrendo la graduatoria. Si tratta - sottolinea - di un piccolo intervento perché i fondi a disposizione erano pochi, ma mi auguro che per il prossimo bilancio riusciremo ad accantonare di più perché i bisogni sono veramente tanti e sono in aumento». Un'analoga misura è in fase di attivazione a Nicosia dove a fare domanda sono stati più di 90.Che il bisogno si allarga è sotto gli occhi di tutti. La crisi economica, che ha come diretta conseguenza quella occupazionale, ha fatto crescere anche nel territorio le sacche di povertà. L'economia nicosiana, a cui quella sperlinghese fa riferimento, vive infatti ormai da qualche anno difficoltà nei più diversi settori e anche i tantissimi che lavoravano fuori dalla Sicilia hanno fatto ritorno dopo avere perso il posto di lavoro. Anche a Nicosia la povertà è in aumento e oltre a testimoniarlo i dati diffusi, a maggio 2012, dal dipartimento delle finanze del ministero dell'Economia, sono i dati della Caritas. I dati sui redditi imponibili ai fini delle addizionali Irpef per gli anni che vanno dal 2006 al 2010 dimostrano che a Nicosia i poverissimi sono in forte crescita. Se nel 2010 sono in 157 coloro che hanno dichiarato fino a mille euro, per un ammontare di soli 81.649 euro, che significa una media di 520 euro a testa, la stessa fascia di reddito nel 2006 contava solo 35 persone per un totale di circa 16 mila euro, già nel 2007 la stessa fascia di micro reddito contava 144 persone, nel 2008 149. Ma non va meglio per chi dichiara da mille a duemila euro. In questa fascia si è passati da 53 a 86 unità. Aumento anche per la fascia di redito da duemila a tremila euro, che dalle 41 unità del 2006 è passata alle 50 unità del 2010. L'impoverimento generalizzato spinge molti, ma non tutti, a chiedere aiuto e a porgere una mano è sempre la Caritas che porta avanti un lavoro continuo e silenzioso. La Caritas interparrocchiale nicosiana, grazie ai contributi di privati, nel mese di dicembre ha dato sostegno a ben 60 famiglie offrendo cibo e riscaldamento.

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