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Comune di Nicosia e Assp, veleni e sospetti

L’inizio della guerra il 22 febbraio scorso, quando il sindaco sottopone al presidente della partecipata «i punti di indirizzo politico amministrativo»

NICOSIA. Il presidente della seconda commissione Pino Castello aveva parlato di una netta contrapposizione tra amministrazione e Commissione amministratrice dell'Azienda speciale silvo pastorale e l'assessore Carmelo Amoruso aveva chiarito che si trattava di una "sana dialettica". Adesso a parlare sono le carte.
Il 22 febbraio scorso il sindaco Malfitano sottopone al presidente Francesco Di Grazia e a tutta la Ca "alcuni punti di indirizzo politico amministrativo". In particolare sei punti relativi alla riqualificazione forestale sui terreni ex Sicilfor e vendita legname, redazione del progetto per la captazione delle falde acquifere e per realizzare un parco avventura, riordino fondiario dei terreni e rinnovo dei fitti agrari "agli attuali conduttori che dimostrano i requisiti di legge, verbale di riconsegna dei terreni da rilasciare in forza dei contratti stipulati in precedenza". E ancora la predisposizione di un nuovo bando per l'assegnazione dei terreni liberi riservando una quota ai giovani agricoltori e la definizione dell'iter per la zona cinofila e la realizzazione del sito per il tiro a piattello. Il primo marzo il presidente della Ca dell'Assp Di Grazia risponde, al sindaco con una nota con la quale dettaglia la situazione dell'Assp e soprattutto per quanto riguarda il riordino fondiario spiega che, visto che la normativa lo prevede, verranno privilegiati i giovani agricoltori. In particolare per Di Grazia il 40% dei fondi liberi e il 25% dei fondi agricoli già occupati e in scadenza devono essere riservati ai giovani agricoltori. E sempre Di Grazia sottolinea come tutte le ipotesi di gestione per essere concretizzate "abbisognino della condivisione della Giunta". Ma poi prosegue sottolineando come con l'amministrazione i rapporti non siano buoni. "Considerato il malumore palesemente espresso sin dall'inizio della mia inaspettata elezione quale presidente dell'Assp - scrive Di Grazia - cui seguirono precise richieste di dimissioni da parte del sindaco, alla presenza degli assessori; considerato il continuo ostruzionismo circa l'espletamento dell'incarico affidatomi, qualora non intravedessi alcuna condivisione in merito alle linee programmatiche, fin d'ora sono disposto a rassegnare le mie dimissioni". Il 6 marzo arriva la risposta del sindaco Malfitano che scrive di voler fare chiarezza su alcuni passaggi della lettera di Di Grazia "che potrebbero facilmente ed erroneamente indurre ad interpretazioni difformi dalla realtà. Nella fattispecie - sottolinea Malfitano - né il sottoscritto, né alcun componente della mia Giunta ha mai manifestato malumore di nessun genere in merito alla sua elezione. Nei suoi confronti abbiamo sempre agito con altissimo spirito di collaborazione".  

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