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Contrade e periferie invase dai rifiuti A Nicosia l’emergenza non è superata

Il centro cittadino è stato ripulito ma nelle zone più distanti il problema persiste. I residenti chiedono interventi

NICOSIA. Continua e in maniera pressante, anche se solo in alcune aree periferiche, il problema sanitario legato ai rifiuti. Se la città, nel centro si può considerare pulita, nelle periferie e nelle contrade più inurbate il problema è ancora pressante. La pulizia del territorio, cittadino dal cumulo di rifiuti che si era ammassato in una settimana di mancata raccolta, era ripresa la domenica 28 aprile e da allora non si è mai interrotta, ma in alcune contrade e zone periferiche la situazione è davvero insopportabile. È così ad esempio a Crociate dove i rifiuti hanno completamente coperto i cassonetti e si estendono per circa tre mesi lungo il selciato di un’area utilizzata come parcheggio dai dipendenti di un supermercato.

I residenti della zona denunciano che lì i rifiuti non si raccolgono da una ventina di giorni. Non va meglio se ci si sposta al successivo punto di raccolta, al bivio di Albereto, dove il cumulo di rifiuti è altrettanto preoccupante. La maggiore preoccupazione è per le condizioni igieniche delle aree dove la raccolta non è stata effettuata per il proliferare di animali randagi ma soprattutto dei ratti e negli ultimi giorni con l’aumento delle temperature che hanno regalato un clima estivo si sono amplificati i fenomeni di putrefazione dei rifiuti organici e sono aumentati in maniera esponenziali gli insetti, ma quello che è veramente insopportabile è l’odore che sprigionano i rifiuti in decomposizione. Da notizie informali si sa che ogni giorno l’Ato Enna Euno, che garantisce la raccolta in tutta la provincia, conferisce dalla città verso la discarica di Lentini due soli compattatori e che è proprio per questo che la pulizia della città sta avvenendo in maniera lenta. Probabilmente sarebbe stato necessario potenziare i mezzi di raccolta fino alla completa raccolta dei rifiuti accumulati.
Nonostante le difficoltà ancora oggettive sono però venuti meno i motivi che, il 26 aprile, hanno spinto il sindaco Sergio Malfitano ad emettere un’ordinanza con la quale dichiarava lo stato di emergenza igienico – sanitaria. Così come prevedeva l’ordinanza delle scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse per tre giorni, i mercati sono stati sospesi fino a giovedì scorso, ma oggi le bancarelle riprenderanno ad essere montate.

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