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Voleva adescare sei studentesse: «Ci seguiva»

Finto prof davanti alla media Pascoli

ENNA. «Ero ferma con alcune amiche davanti a un negozio e l'abbiamo visto. Era là, a distanza di dieci metri. Abbiamo accelerato il passo. Dopo un pò ci siamo voltate e non c'era più».  È la testimonianza di una ragazzina di Enna, resa ieri mattina al processo a carico di V.N., professionista ennese di 38 anni. Le ipotesi di reato sono due tentativi di sequestro di persona e molestie continuate ai danni di sei ragazzine. Secondo l'accusa, un malintenzionato si spacciava per il "nuovo professore di matematica" e cercava di avvicinare delle adolescenti, davanti alla scuola media Pascoli. E sarebbe lui.  «In giro c'era questa voce: un signore che stava davanti alla scuola - ha aggiunto la teste - e che cercava di avvicinare i ragazzi dicendo che era un professore. Io però non l'ho mai visto davanti a scuola».  L'imputato è difeso dall'avvocato Michele Caruso. Il processo riprenderà a giugno. Gli episodi sono riassunti dalla Procura in tre imputazioni: due tentati sequestri di persona e molestie continuate ai danni di sei ragazzine. Secondo l'accusa, il primo episodio risale all'inizio di ottobre del 2010. Al passaggio degli alunni, avrebbe richiamato la loro attenzione, ma l'improvvisa apparizione di un docente vero lo avrebbe convinto a allontanarsi. Un'altra volta, avrebbe avvicinato un'alunna. Lei gli avrebbe fatto notare di non conoscerlo, tantomeno come suo insegnante.  A quel punto l'avrebbe strattonata e tirata a sé, interrotto solo dall'arrivo di un altro ragazzino. Dopo pochi minuti, avrebbe avvicinato anche un altro alunno, che era da solo. Ma il piccolo è riuscito a scappare. È stata avvertita la polizia.  E gli investigatori della squadra mobile, diretti dal vicequestore Giovanni Cuciti, per settimane hanno fatto appostamenti e interrogatori. Più volte, hanno riferito gli alunni, uno sconosciuto è rimasto davanti alla scuola, presentandosi sempre come un "professore" e cercando di parlare con loro. Nel più assoluto riserbo, come detto, la polizia ha tenuto sotto controllo la scuola.  Quando gli agenti hanno individuato il sedicente prof, alcuni ragazzini lo hanno riconosciuto in un album fotografico. Il processo si celebra di fronte al tribunale collegiale, presieduto da Elisabetta Mazza.  Alla prima udienza avevano deposto due ispettori della Questura, sulle indagini; e una ragazzina, che ha riconosciuto l'imputato, in foto, come colui che gli era stato indicato da alcune amichette. La parte civile è assistita dall'avvocato Tiziana Lipani.

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