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S. Antonio viaggia indietro nel tempo tra drappi, musica e danze medioevali

Il clou dei festeggiamenti della kermesse nello storico mercato, allestito da Alvano e Manuli

ENNA. È stato lo storico mercato Sant'Antonio, il rione commerciale alle spalle del centro ennese, il vero cuore pulsante della Settimana Federiciana lo scorso sabato.
Per il penultimo appuntamento della manifestazione, organizzata nella sua settima edizione dalla Casa D'Europa, presidente Cettina Rosso, con il contributo di Comune, Regione, università Kore, Ersu e altri sponsor privati e in collaborazione con Mfe (movimento federalista europeo), Società Dante Alighieri e altre associazioni locali, il mercatino “abbigliato” per l'occasione di drappi, ceste e iute medioevali (allestimento curato e ideato dall'architetto ennese Aldo Alvano e dallo scenografo Luca Manuli), la merce delle botteghe esposta fuori a macchie di colori e in caratteristiche composizioni, i mercanti (coordinati da Ferdinando Russo) sugli usci ad accogliere clienti o anche solo a porgere un saluto, sembra essersi risvegliato oltre mille anni addietro presentandosi appunto come un tipico quanto credibile mercatino medioevale.
Tra le iniziative volute per ricordare Federico II di Svevia, l'humus e la civiltà di quegli anni che videro anche il capoluogo ennese in un ruolo non indifferente nel fermento culturale federiciano (“A dire dello scrittore Andrea Camilleri – commenta la promotrice Cettina Rosso - la Scuola poetica siciliana potrebbe essere stata pensata proprio all'interno della nostra Torre di Federico”), quelle di sabato sono state certamente le più significative e di impatto. Un concerto di musica medioevale rinascimentale con l'ensemble siciliana “In Taberna”, otto artisti tra strumentisti e voci che hanno proposto rigorosamente in abiti d'epoca, trotti, danze e dulciane del repertorio profano dal quinto al tredicesimo secolo. In mostra, sul sagrato della chiesa dell'Addolorata, anche i vari strumenti utilizzati (“Ogni forma un suono”, ha spiegato il leader del gruppo Walter Cangialosi), realizzati dalla liuteria di Marineo all'interno della quale nel 1996 nasce l'ensemble. C'erano bombarde, flauti, cromorni, liuti, citole, chitarre latine, un bellissimo organo portativo a mantice e poi ancora vielle, fidule e gironde. Insomma, da farsi una cultura. Ad accompagnare lo spettacolo musicale le coreografie dell'accademia di Manola Turi, le giullarate di Ivana Antinoro e balli medioevali del gruppo “I Fajddi” di Paolo Lo Monaco. Nel frattempo, poco dietro, nel salone dell'Addolorarata, in scena “Nina e le altre”, pièce teatrale scritta da Rocco Lombardo e allestita sotto la regia di Salvatore Spedale dal gruppo “Il Loggione”. “Un omaggio ai salotti nobiliari ottocenteschi ennesi – ha spiegato Lombardo – Al cui interno maturò l'esperienza dell'Accademia pergusea (sponsor dell'evento, ndr), che per prima ammise al suo interno anche le donne e in cui si amava declamare i testi della Scuola poetica siciliana”. “Un testo perfetto per coniugare cultura e sorriso – chiosa il regista Spedale che ha saputo ben valorizzarne la scanzonata levità – e porgere quel moderno messaggio di integrazione di cui Federico II fu precursore”.
Lungo la via Roma, per la Notte federiciana, il teatro della cucina di Federico II in collaborazione con I Putiara, Cna, Confcommercio, caffè, pub ed enoteche.  

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