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Piazza Armerina, operatori gratis: riapre centro per disabili

I dipendenti nonostante la mancanza di fondi hanno deciso di riprendere il servizio per non lasciare i portatori di handicap a casa

PIAZZA ARMERINA. Riapre il centro diurno per disabili del Csr Aias di contrada Bellia con i dipendenti     che nonostante la mancanza di fondi hanno deciso di riprendere il servizio per non lasciare i portatori di     handicap a casa. Le famiglie, arrabbiate e desiderose di poter esprimere a gran voce il proprio dissenso in     modo pubblico, per ora preferiscono non assumere iniziative per evitare di essere strumentalizzate nel bel     mezzo della campagna elettorale in corso. Protesta solo rinviata a dopo le elezioni. Dal centro di contrada     Bellia viene lanciato un appello ai candidati sindaco: «Non lasciateci soli». Ma si respira anche molto     pessimismo. «Ogni giorno che passa sembrano diminuire le possibilità che il centro possa riaprire a pieno     regime e i dipendenti possano essere riassunti, anche perché nei programmi elettorali e nei comizi non si     fa cenno all'argomento disabili, rimane solo la speranza che i candidati possano inserire nei loro programmi     l'istituzionalizzazione del servizio», dice Lorenzo Naso, responsabile della struttura il cui centro diurno è     ormai chiuso da mesi. Comune Provincia non hanno stanziato i fondi necessari a far andare avanti le attività     diurne per i 15 ragazzi con disabilità mentali, le somme a disposizione del centro siciliano di Riabilitazione     (Csr) da sole non bastano. Il centro Aias di Piazza per ora non può contare ne sul 40 per cento di fondi di     parte comunale ne su quello a carico delle casse provinciali. Difficile poter andare avanti con il solo 20 per     cento che grava sulle tasche del centro siciliano di riabilitazione. Anche se la struttura nella quale si trova     il centro è comunale e non prevede il pagamento di un affitto. "Il Comune, distinguendosi dal resto dei     comuni della provincia, non ha mai contribuito al finanziamento del centro", dice Naso. Il servizio adesso è     ripreso grazie al lavoro dei volontari, ma servono prestazioni che solo personale specializzato può garantire,     un'equipe formata da uno psicologo, un assistente sociale e cinque assistenti

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