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Provincia di Enna sull’orlo del baratro: in cassa ci sono solo tre milioni

ENNA. Martedì e mercoledì scorsi sono state due giornate importanti per la Provincia con il presidente Giuseppe Monaco, il consigliere dell'Udc Lorenzo Granata e il direttore generale Graziella Morreale a fare la spola fra Palermo e Roma. La Provincia è sull'orlo del baratro. Nel 2012 Stato e Regione hanno trasferito circa 15 milioni di euro. Previsione 2013 appena appena 3 milioni di euro. Monaco già da tempo ha lanciato l'allarme: «Ad agosto non potremo pagare più neppure gli stipendi». Ma le previsioni sembrano ancora più nere: «Forse a malapena - dice Granata - arriveremo a pagare giugno»". Nella riunione di martedì a Palermo alla presenza del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e dell'assessore regionale Patrizia Valenti i presidenti di Enna e Messina lo hanno detto chiaro e tondo: «Fra un mese non possiamo pagare gli stipendi». «C'è il rischio concreto - continua Granata - di dover mettere in mobilità la metà dei 310 dipendenti. I primi a rischiare sono i 57 dipendenti del liceo linguistico poiché l'istituto non svolge un compito istituzionale dell'ente". Ardizzone ha chiesto ai dirigenti economici provinciali di inviargli, entro questa settimana, una dettagliata relazione sul fabbisogno degli enti fino a fine anno. Solo dopo potrà tentare la mossa della variazione di bilancio alla Regione. Capitolo liceo linguistico. Per la gestione la Provincia ha ottenuto dalla Regione nel 2012 un milione di euro ma i costi sono arrivati a oltre 3 milioni. Quindi la Provincia dal proprio bilancio ha messo oltre 2 milioni di euro. Grazie alla statizzazione, anno 2013, il costo è calato a circa 2 milioni di euro, ma di converso la Regione ha azzerato il finanziamento e la Provincia non è in grado di fare fronte. Il tentativo odierno è di passare l'intero corpo docente e Ata allo Stato. Per questo motivo Monaco, Morreale e Granata hanno incontrato mercoledì a Roma il sottosegretario alla Pubblica istruzione Galletti. Quest'ultimo ha chiesto le schede analitiche di tutto il personale per poi attivare un tavolo tecnico fra tre ministeri: Pubblica istruzione, Economia e Funzione pubblica. A piazza Garibaldi uno si respira aria pesante e i dipendenti si sentono abbandonati: "L'intero mondo politico ennese - conclude Granata - deve scendere in campo a salvaguardia dell'ente. E' la scommessa della vita". Ad aggravare ogni cosa c'è anche la cancellazione di amministrazione e consiglio dal 15 giugno in poi. Insomma se c'è da correre ai ripari bisogna fare presto, il disastro economico dell'intero territorio è davvero alle porte.

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