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Nicosia, spazzatura invade la carreggiata

Non si può parlare ancora di allarme igienico, ma i cassonetti sono spesso stracolmie si teme una emergenza come lo scorso aprile

NICOSIA. Non si può ancora parlare di allarme, ma la spazzatura ha ripreso ad accumularsi fuori dai cassonetti. Le situazioni più gravi alle Crociate, di fronte al cantiere dell'Ato, e in via Nicola Cirino, nell'area in parallelo alla centralissima via Fratelli Testa, dove le tante persone in transito convivono con la spazzatura che arriva a metà della carreggiata. Si teme una nuova emergenza sanitaria, l'ultima risale ad aprile, e pare che a determinare il disservizio sia dettato dal fatto che i mezzi non riescono a rifornirsi, se non solo in parte, di carburante perché mancherebbero i soldi per pagarlo, ma l'amministrazione comunale non ha voluto fornire spiegazioni.
Come si sa agli inizi di aprile si creò il problema della raccolte dei rifiuti che veniva effettuata a singhiozzo e che, come adesso, lasciava scoperte alcune zone con la diretta conseguenza che i rifiuti iniziarono ad accumularsi fuori dai cassonetti. La situazione precipitò nel giro di una quindicina di giorno fino al punto che non venne più garantito il ritiro dei rifiuti dai cosiddetti punti sensibili, come le scuole e l'ospedale, e la conseguenza diretta fu l'emergenza sanitaria, dichiarata con ordinanza sindacale, con la consequenziale chiusura di tutti gli istituti scolastici per diversi giorni. Allora si trattò di un problema legato alla chiusura della discarica di Motta Sant'Anastasia, ma i cui effetti negativi vennero a ripercuotersi in tutta la provincia di Enna soprattutto sulla città. I problemi di oggi sembrano invece legati alla battaglia che si combatte ormai da oltre un anno tra l'amministrazione Malfitano e l'Ato Enna Euno. Una battaglia che vede l'Ato ritardatario nel comunicare al Comune i dati richiesti, tra cui pezze d'appoggio e giustificativi di spesa, e dall'altra parte il Comune che non anticipa le somme necessarie a garanzia del servizio. Negli ultimi mesi le uniche anticipazioni fatte dal Comune, che riscuote direttamente le bollette e poi trasferisce i soldi all'Ato, sono legate al pagamento dei salari dei netturbini, ma solo dei comunali comandati mentre gli operatori assunti direttamente da Sicilia ambiente e quindi traghettati all'Ato non ricevono mensilità, con oggi, da quattro mesi. Per loro il pagamento dell'ultima mensilità risale al 18 marzo quando si sono visti pagare il mese di gennaio, adesso mancano all'appello i mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio. Quattro mesi che per chi, come molti di loro, con quei salari mantiene la famiglia e pur non percependo nukla ha continuato a lavorare vive una situazione drammatica con conti che si accumulano assieme alle bollette e alle rate dei mutui. E se per molti di loro il problema rimane la sopravvivenza, per tutta la città il problema è la situazione sanitaria precaria da mesi nonostante che i nicosiani le bollette, da sempre, le pagano con regolarità.

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