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Nicosia, proroga per il Tribunale: il ministro Cancellieri dice «no»

Continua il botta e risposta tra il Parlamento e la Guardiasigilli. La Greco dice: «Andremo avanti»

NICOSIA.Continua il «muro contro muro» tra Parlamento e Guardasigilli sulla riforma della geografia giudiziaria che porterà, tra gli altri, alla soppressione del Tribunale cittadino. Ieri alle 14 il ministro Annamaria Cancellieri è stata presente alla Commissione giustizia della Camera per completare l'audizione sulle linee programmatiche del dicastero che guida e ha continuato ha portare avanti la sua posizione di fermezza. Per il ministro la riforma va fatta e tornare indietro sarebbe un grave errore. «Il ministro non è d'accordo con la proroga - spiega l'onorevole Maria Greco che è componente della commissione Giustizia - lo ha detto chiaramente, ma noi non ci fermiamo. Continueremo a lottare fino in fondo per garantire il diritto alla giustizia di prossimità e per evitare che questa riforma si applichi così com'è. Se sarà necessario andremo alla prova di forza in Parlamento». Una posizione, quella della Greco, che non è affatto isolata, ma che se trova numerosi consensi alla Camera ha l'unanimità alla analoga commissione del Senato. A chiedere la proroga dell'entrata in vigore della riforma, non sarebbe infatti solo la maggioranza, ma tutti i gruppi parlamentari che hanno presentato emendamenti per chiedere un differimento da 6 a 12 mesi. La riforma fatta a tavolino senza tenere in considerazione le esigenze e le conformazioni dei territori ha portato a numerose proteste che vanno avanti da oltre un anno soprattutto perché non è mai stata garantita, dal governo Monti che ha varato la riforma, quella interlocuzione coi territori prevista nella delega e obbligatoria nelle regioni a statuto speciale come la Sicilia. «La riforma - continua la Greco - non considera ad esempio che partendo dal circondario del nostro Tribunale fino ad arrivare al Tirreno, ben 57 comuni vengono privati di uffici giudiziari di prossimità». Per capire quanto afferma Maria Greco basta guardare una cartina della Sicilia per vedere che con la soppressione degli uffici giudiziari di Nicosia e Mistretta un'area di ben 3.600 chilometri quadrati di territorio siciliano, se si considera la soppressione anche delle sedi distaccate di Cefalù e Sant'Agata di Militello, rimangono senza un Tribunale. La battaglia però non si combatte solo a livello politico perché se onorevoli e senatori chiedono con insistenza di correggere la riforma, ci sono pendenti ben 17 ricorsi di illegittimità costituzionale della riforma, tra cui quello presentato dinanzi al Tribunale cittadino, che la Corte costituzionale tratterà tra il 2 e il 3 luglio prossimi».

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