Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Enna, attenzioni «morbose» al figlioletto: tutto falso, scagionato un operaio

ENNA. Sospetta che il marito molesti sessualmente il loro bambino. Ne parla agli assistenti sociali e si convince a denunciare i sospetti. E così l'uomo, un operaio non ancora quarantenne residente in un paese della provincia, deve subire l'onta di un'indagine e l'allontanamento da casa di moglie e figlio, per l’ipotesi di reato infamanti. Ma si è rivelato tutto infondato e dopo quasi cinque mesi viene definitivamente prosciolto da ogni accusa. Anche il gesto più naturale, la carezza nel viso o il bacio sulla guancia di un papà nei confronti del suo bambino di tre anni, dentro di lei, finiva per alimentare sospetti. Protagonista assoluta di questa storia è la moglie, una giovane extracomunitaria, che spinta dai più naturali istinti materni, ha lottato per proteggere suo figlio; anche se in questo caso, secondo quanto è emerso, non ce n'era alcun motivo. Non si sa quanto questi sospetti abbiano influito nel rapporto col marito; o se, viceversa, il logorio del rapporto non abbia a sua volta finito per dar corpo ai suoi sospetti. Sta di fatto che la coppia ha iniziato a litigare per tutto. Scontri su scontri che hanno finito per mettere una pietra quasi tombale sul loro matrimonio. Poi è arrivato il momento del racconto. Ovvio, per quanto possa apparire doloroso, col senno di poi, l'invito a denunciare da parte degli esperti. Così lei ha presentato un esposto per maltrattamenti e abusi sessuali su minore. C'è voluta un'indagine penale, con tanto di magistrati e forze dell'ordine coinvolti, esperti in azione e perizie, per rivelare che erano solo congetture e sospetti, privi di fondamento. L'archiviazione definitiva è arrivata dal gip Elisabetta Mazza, che ha accolto la richiesta formulata dalla stessa Procura, ritenendo che non ci fossero elementi per procedere, perché manca il reato. L'indagato è difeso dall'avvocato Sergio Bonincontro, del foro ennese. Nel corso delle indagini, le accuse, basate sui dubbi della donna, frutto, secondo quanto sostenuto dalla difesa - una tesi che evidentemente ha convinto la magistratura requirente - di un rapporto coniugale esasperato e pieno di tensione, non hanno trovato riscontri. Anche tutte le perizie realizzate nel corso dell'inchiesta hanno escluso traumi di alcun genere per il ragazzino. «A seguito degli episodi denunciati dalla moglie - spiega l'avvocato Bonincontro - il figlio minore e la madre erano stati collocati in una comunità protetta. Per cui, nell'esprimere la grande soddisfazione per l'archiviazione, il mio cliente si augura che anche il provvedimento adottato dal tribunale per i minorenni possa essere revocato al più presto».

Caricamento commenti

Commenta la notizia