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Enna, stangata rifiuti: scade la prima rata della Tares

ENNA. Luglio porta con sè una sorpresa per nulla piacevole per le tasche dei contribuenti. Scade a fine mese, martedì 30, la prima rata Tares, l'imposta sui rifiuti che va a sostituire la Tarsu. E come sempre avviene la sostituizione si proporrà in maniera onerosa per l'utenza. L'intera tassazione è stata definita per legge, punto per punto, dallo Stato che ha anche codificato le quattro scadenze: 30 luglio, 15 settembre, 15 ottobre, 30 novembre. Facoltà dei Comuni spostare tali scadenze. Secondo le prime proiezioni elaborate dagli uffici finanziari del Comune complessivamente per i contribuenti ci sarebbe un aggravio di circa 350 mila euro l'anno. In questi giorni l'amministrazione comunale intende intervenire sull'intero costo, è alla ricerca di un accordo con l'Ato rifiuti, per portarlo al di sotto dei 4 milioni di euro. Proprio qualche giorno fa l'Ato ha trasmesso al Comune un primo piano che in questa settimana sarà posto all'attenzione dell'Ufficio tecnico. Tornando alla Tares va sottolineato che il governo nazionale ha normato l'intera materia tanto che il consiglio comunale è stato chiamato, nella seduta dell'11 giugno scorso, a ratificare solo le scadenze delle rate. Sindaco e consiglieri hanno stigmatizzato in aula il comportamento accentratore di Roma. Ma veniamo alle novità. Le modalità di conteggio della tassazione per deteriimanre la propensione alla produzione di rifiuti rispondono a due requisiti: estensione in metro quadrati del locale e il numero dei componenti della famiglia. Un primo dato è certo ci sarà un aumento di 30 centesimi al metro quadrato che vanno direttamente allo Stato. Un secondo dato è altrettanto certo, le attività produttive dovranno pagare un conto salato. Basti dire che per alcune tipologie di ditte le prime poiezioni indicavano aumenti anche del 600 per cento. Il lavoro dei tecnici del Comune non è per nulla facile devono tentare di limitare al minimo gli aumenti restando sempre all'interno della normativa. Quest'ultima ha suddiviso l'Italia in varie zone, nord, centro e sud e poi in microaree per applicare i coefficenti già stabiliti. L'intervento nella determinazione della tassazione è veramente residuale e lo si può fare solo dopo la individuazione delle microzone. In questa circostanza c'è una tabella applicabile con tariffe al massimo della tassazione, minima e media. Il concetto espresso dalla legge è, per il contribuente, semplice e costoso allo stesso tempo. Gli utenti non dovranno finanziare più solo il costo del servizio, quindi raccolta e smaltimento dei rifiuti ma l'intera gestione del ciclo. E quindi, per fare un esempio, anche il costo dell'ufficio del Comune addetto a questo servizio sarà pagato con il ricavo della tassazione. Dirigenti e funzionari comunali da tempo stanno lavorando per tentare di offrire alla cittadinanza un'applicazione della Tares meno in dolore possibile, ma la normativa è quella che è. Questo lascia intendere che un aumento della richiesta di tributi ci sarà in ogni caso. 

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