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A Leonforte è guerra ai decibel Insorgono i residenti del centro

I cittadini si sono rivolti all’associazione antiracket perché«vittime dei prepotenti»

LEONFORTE. I residenti del corso Umberto dichiarano guerra ai decibel dei pub e dei locali serali, che in questo periodo dell’anno organizzano quasi tutti i giorni esibizioni di rock band, «quizzoni», karaoke e spettacoli vari, che vanno avanti fino all’una di notte - e in certi casi anche oltre - rigorosamente all’aria aperta.
Chiedono l’intervento della Procura di Nicosia, del prefetto, del sindaco e delle forze dell’ordine, perché, sostengono, ne va della loro serenità. E così, perché si intervenga su una questione che definiscono «di legalità», si sono affidati all’associazione antiracket e antiusura «Falcone e Borsellino» di Leonforte, presieduta da Santo Laneri, che a nome dei residenti scrive al procuratore Fabio Scavone, al prefetto Clara Minerva, al questore Ferdinando Guarino, al comandante dei carabinieri Baldassare Daidone, al sindaco Francesco Sinatra e alle altre autorità locali, perché «la gente si sente abbandonata e vittima dei prepotenti». «La legalità e l’educazione alla legalità cominciano anche da queste piccole cose». Laneri ricorda che «l’impatto acustico dei locali pubblici è argomento di attualità». «La questione è delicata - prosegue - poiché oltre al rumore dei classici apparecchi presenti nei bar si aggiunge spesso il suono della musica e il rumore generato dai clienti anche fuori dal locale».
Secondo Laneri, al diritto «dei gestori dei bar di allietare le serate dei propri clienti e trovare altre fonti di possibile guadagno», «si contrappone il diritto dei cittadini, soprattutto per le fasce di popolazione più indifesa, ossia i bambini e gli anziani, di avere un riposo decente; ma «purtroppo a Leonforte questo non accade». E ancora: «Si comprenderà bene, in una comunità ove insistono ben 33 bar, molti dei quali autorizzati a questo tipo di eventi musicali, quale rischio si possa correre se il rispetto delle regole non viene attuato».
Ricevuta la missiva, il dirigente del commissariato di polizia, Salvatore Tognolosi, autorità locale di pubblica sicurezza, ha già convocato alcuni titolari di locali alla presenza del sindaco. «Vogliamo una mediazione - conclude Laneri - noi non siamo contro le attività commerciali né contro la musica, ma vogliamo che ci vengano incontro, mantenendo orari e volumi nella norma».  

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