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Ospedale di Enna, reparti chiusi ma è solo trasferimento

ENNA. Un'insolita calma tra i corridoi dell'Umberto I nonostante la paventata chiusura di tre reparti (Oncologia, Otorinolaringoiatria e Oculistica) per carenza di personale infermieristico, che in realtà è solo un trasloco temporaneo dell'attività di degenza, come verificato ieri, per garantire le ferie spettanti per contratto. In effetti, così come denunciato negli scorsi giorni dalle sigle sindacali Uil, Cisl e Cgil i degenti dei reparti di Oncologia (al momento solo due i ricoverati) e Oculistica sono stati albergati sino al 31 agosto, il primo nel reparto di Geriatria così come quello di Dermatologia, occupando quattro posti letto in tutto, mentre gli ammalati di Otorinolaringoiatria si trovano in Chirurgia. Da precisare che Oculistica, come avviene ormai da cinque anni, svolge solo attività ambulatoriale e Dh (day hospital). «Nessuna contrazione dell'assistenza - assicurano dalla direzione - medici reperibili, posti letto disponibili in caso di ricoveri ed emergenze e rispettato l'attività operatoria in calendario solo un'organizzazione diversa per garantire al personale il meritato riposo». Nel prospetto sulla rimodulazione della rete ospedaliera sui tavoli dell'Asp Oncologia conserva 10 posti, Otorino 6 e Oculistica passerebbe a 5 ma tra i camici bianchi c'è incertezza e un malcelato sospetto nei confronti delle disposizioni della Direzione. Nessuno però, come spesso accade, è disposto a manifestare le proprie perplessità e al sesto piano della nuova ala dove convivono tre unità diverse, tutto sembra filare liscio. La carenza di personale dovuta in buona parte alla spending review è del resto una piaga non indifferente nella sanità ennese, ulteriormente aggravata dalla mancanza di direttive regionali sulla rimodulazioni ospedaliere che sarebbero già dovute arrivare e che lasciano i piani alti così come i lavoratori con il fiato sospeso. Gli infermieri in dotazione organica nell'ospedale di contrada Ferrante dovrebbero essere 294, ma in realtà ce ne sono 250. In precedenza vi erano 24 unità con contratto a tempo determinato che non sono più presenti, insufficiente anche il numero degli ausiliari, molti dei quali sono andati in pensione senza essere sostituiti da nuovo personale. «Nel mese di giugno - spiega Giovanni Di Venti, presidente del Collegio provinciale dell'Ipasvi - ho inviato una nota alle autorità provinciali e regionali chiedendo un intervento decisivo per la notevole carenza del personale infermieristico principalmente nei presidi ospedalieri Umberto I e Basilotta di Nicosia, a oggi nessuna risposta». Si resta in attesa dell'inizio dei lavori di efficientamento energetico che non inizieranno prima di fine mese.

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