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Tribunale, tutto pronto per la fusione

Adeguamento delle stanze e trasloco dei faldoni, gli interventi di adeguamento sono andati avanti per settimane in silenzio

ENNA. Adeguamento delle stanze e trasloco dei faldoni. È quasi tutto pronto per trasformare il Tribunale di Enna in una sede giudiziaria provinciale; che accorpi pure, se non arrivasse il tanto atteso provvedimento che ne scongiuri la soppressione, il Tribunale di Nicosia. Gli interventi di adeguamento del «Palazzaccio» di Enna sono andati avanti per settimane in silenzio, anche da parte del Comune, dove - si è saputo solo dal procuratore Calogero Ferrotti qualche giorno fa - è stato ottenuto un finanziamento da Roma per coprire le spese di trasloco. La consegna del silenzio, spiegano gli addetti ai lavori, è dovuta al rispetto e alla condivisione per la battaglia di quanti stanno ancora, nonostante i tempi stringano, tentando di salvare il Tribunale di Nicosia dalla soppressione. Una battaglia che, va precisato, attende ancora un giudizio della Corte Costituzionale, sul ricorso in via incidentale presentato dagli avvocati, che reputa incostituzionali alcune norme del decreto sulla «spending review». Inoltre c'è ancora la speranza di un provvedimento in extremis dai palazzi della politica. E così, mentre non si è mai affievolita la speranza di salvare l'importante presidio di legalità e giustizia nel cuore della zona nord, a Enna i lavori sono quasi finiti. Sono state individuate le stanze per i giudici e per i sostituti procuratori. Qualche giorno fa il presidente Giuseppe Ferreri e il procuratore Ferrotti hanno parlato, a margine della visita del generale dei carabinieri Giuseppe Governale, annunciando tra l'altro la richiesta di fondi da parte del Comune di Enna al ministero della Giustizia per il trasloco. I magistrati inoltre hanno sottolineato, per precisare alcune notizie distorte circolate, che Enna «ha un numero assolutamente adeguato e sufficiente di locali per recepire il personale e le strutture di Nicosia, compresi gli archivi». Da tempo sono diffusi i timori relativi alla capienza del Tribunale, che potrebbe non bastare a una sede così importante come quella che verrebbe fuori dall'unificazione delle due sedi giudiziarie. «Il Palazzo di giustizia - hanno detto presidente e procuratore - dispone di una ricettività idonea a consentire l'assorbimento a Enna degli uffici giudiziari di Nicosia». Il Tribunale, insomma, sarebbe quasi pronto. Ma c'è consapevolezza di quanto dolorosa sarebbe un'eventuale chiusura di Nicosia, perché si tratta di un tribunale importante, non solo da un punto di vista strategico; e perché non si comprendono i motivi della soppressione, una logica ragionieristica che per di più partirebbe da calcoli errati e che poco sembra avere a che spartire con le ragioni della giustizia e del risparmio. E c'è consapevolezza, infine, anche degli enormi disagi che essa creerebbe alla gente coinvolta nei procedimenti, ai professionisti e al personale giudiziario.  

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