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Nicosia, tribunale: la "carica dei cinquecento"

NICOSIA. La partenza in massa ieri mattina, poi l’arrivo a Enna davanti al Palazzo di Giustizia e quindi l’attesa per conoscere le risultanze dell’incontro con i vertici degli uffici giudiziari ennesi che riapre alla speranza con la programmazione di un tavolo tecnico convocato per stamattina. Poi nel pomeriggio la doccia fredda di una nota del presidente Ferreri che esclude la possibilità di una proroga. Pare però che la nota fosse stata programmata e scritta prima dell’incontro con la delegazione del circondario giudiziario di Nicosia che ha stabilito il tavolo tecnico. In ogni caso quella di ieri, la terza della protesta ad Enna, è stata una giornata convulsa che si è conclusa solo in serata con l’ennesima assemblea cittadina in piazza Garibaldi. Ieri mattina dalla città sono partite circa 250 persone che ad Enna sono raddoppiate per la presenza delle delegazioni in arrivo dal circondario giudiziario. L’onorevole Maria Greco del Pd e il senatore Salvo Torrisi del Pdl hanno avuto un primo incontro fortuito coi vertici degli uffici giudiziari ennesi quindi è stato programmato un incontro con una delegazione. All’incontro hanno partecipato oltre all’onorevole e al senatore i sindaci di Agira, Assoro, Capizzi, Cerami, Gagliano Catelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga e Troina. Ma anche Piegiacomo La Via del coordinamento unitario, Fabio Bruno del movimento spontaneo dei cittadini e per l’Anai Salvatore Timpanaro. “Abbiamo incontrato il presidente del Tribunale Ferreri e il procuratore capo Ferrotti – spiega il sindaco Sergio Malfitano che è sempre stato presente, assieme alla Giunta, nei tre giorni di manifestazione dinanzi al palazzo di giustizia di Enna – ed è stato concordato che per domani mattina ci sarà il tavolo tecnico che abbiamo chiesto per confrontarci sulla possibilità di una proroga”. La richiesta infatti è sempre la stessa ossia quella di una proroga perché i locali giudiziari di Enna non sono sufficientemente capienti a ricevere suppellettili e archivi, almeno per intero, che dovrebbero arrivare da Nicosia. Che dovrebbero arrivare perché il trasferimento non è avvenuto tranne che per i fascicoli delle cause penali in corso. Il trasferimento dei fascicoli di civile è stato bloccato invece da un’unica giornata di protesta, non è più stato riproposto. Mentre nulla si sa del trasferimento di tutto il resto, compreso l’archivio composto da migliaia di fascicoli. E poi ci sarebbe la questione del ricorso al Tar.

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