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Enna, "Deve partorire? In Oculistica": reparti rivoluzionati all’Umberto I

L’avvio dei lavori di riammodernamento dell’edificio provoca scompiglio in corsia e accorpamenti singolari

ENNA. È finito il mese delle ferie ma all'ospedale Umberto I le cose non sembrano cambiate e i lavori di ripavimentazione e riammodernamento della struttura sanitaria che sembravano imminenti tanto da far subito traslocare il reparto di Pediatria dal quarto piano del nosocomio ennese al Chiello di Piazza Armerina a oggi non sono ancora iniziati.

La tempista dei provvedimenti anche sul personale infermieristico, nel mese di luglio, aveva suscitato grande allarme nelle organizzazioni sindacali così come negli utenti ma il reparto è in pieno ritmo lavorativo con 9 bambini ricoverati (10 i posti letto totali). Al contrario del reparto di Otorinolaringoiatra che svolge ancora solo le attività ambulatoriali e sbarra le porte nel pomeriggio ma nonostante ciò effettua gli interventi. Giovedì, infatti, è stato effettuato un intervento d'urgenza e dov'è stato ricoverato l'ammalato, che aveva accusato problemi respiratori? In Ortopedia da dove farà avanti e indietro. Invece nel reparto di oculistica, ieri mattina stavano effettuando delle riparazioni proprio al pavimento saltato, un "non senso" se si pensa ai lavori imminenti per cui sono stati stanziati 1milione e 700 mila euro.

Dall'Ufficio Tecnico fanno sapere che i lavori sono stati consegnati alla ditta catanese appaltatrice e inizieranno dal quinto piano nelle prossime settimane, nel frattempo è stato sgombrato parte del reparto di Cardiologia. Gli accorpamenti all'Umberto I sono piuttosto originali si sa, infatti, Otorinolaringoiatra non è un caso isolato come avevamo già scritto nei mesi scorso le donne gravide non partoriscono in Ginecologia bensì nell'ex reparto di Oculistica, attualmente dismesso. Altra associazione piuttosto inusuale. Nell'ospedale ci sarebbe già una sala parto e operatoria dedicata e nuova ma non è ancora stato autorizzato l'uso.

Probabilmente la motivazione non ha origini burocratiche ma logistiche, la carenza di personale infermieristico e ostetrico è una piaga del reparto, il decreto ne prevede tre ogni turno ma spesso ce n'è una quindi spostarsi di più piani farebbe si che il reparto rimanesse sprovvisto di personale indispensabile dato il bacino d'utenza ormai molto largo (dovuto anche alla chiusura degli altri punti nascita e alla presenza dell'Utin), con un rischio clinico sempre più alto. A oggi questo lo stato dei lavori e l'allocazione dei reparti e servizi annessi.

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