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Furti e danni alla Domus Kore: presa baby gang

Sei i denunciati, quasi tutti minorenni, che avrebbero preso di mira la residenza da marzo. Per loro l’aggravante della «violenza su cose»

ENNA. I carabinieri scoprono una baby gang, composta quasi interamente da studenti minorenni, che sarebbe responsabile di una serie di furti e danneggiamenti ai danni del residence per gli universitari Domus Kore, nella zona Mulino a Vento.
Si chiude con 6 denunce a piede libero alla Procura per i Minori di Caltanissetta e alla Procura di Enna (riguardo a due diciottenni), denunciati tutti a vario titolo per furto e danneggiamento. L’indagine, definita dai militari «articolata e complessa», è stata diretta dagli uomini del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Enna, coordinati dal tenente Francesco Zangla. In questi giorni i carabinieri hanno letteralmente messo a ferro e a fuoco il capoluogo, con perquisizioni in numerose abitazioni del centro, in cerca di materiale d’interesse, trafugato all’interno della struttura.
Furti e danneggiamenti sono pluriaggravati, perché gli autori degli episodi avrebbero usato «violenza sulle cose» e hanno agito, chiaramente, su oggetti «esistenti su edificio pubblico». Con il gioco delle aggravanti, in pratica, rischiano una pesante condanna. I ragazzi, in particolare, avrebbero preso di mira la residenza da marzo in poi.
Secondo i carabinieri, era diventato quasi un appuntamento fisso. Si riunivano in gruppi ed entravano all’interno dello stabile, forzando le porte d’ingresso e rompendo tutto. In più occasioni avrebbero rotto le porte a vetri, svuotato gli estintori e imbrattato le pareti. Altre volte la gang avrebbe anche trafugato oggetti e materiali per l’edilizia. Nel corso dei mesi sono state presentate diverse denunce da parte dell’ex direttore dell’Ersu. E così i militari hanno fatto partire le loro investigazioni, al fine di individuare gli autori di questi continui atti vandalici.
La svolta alle indagini è arrivata dall’esame delle videocamere del sistema di sorveglianza, che sono state installate di recente nella struttura universitaria. I frame video, in sostanza, incastrerebbero i giovani. Il resto risale a pochissimi giorni fa, dall’esito delle perquisizioni. I 6 ragazzi dovranno dunque rispondere di danneggiamento aggravato, furti e, in genere, di reati contro il patrimonio pubblico. Le indagini, ricorda il tenente Zangla, sono state condotte in piena sinergia dalla Procura per i Minorenni di Caltanissetta e dalla Procura di Enna. Nei prossimi giorni la magistratura dovrà decidere se, ed eventualmente chi, iscrivere sul registro degli indagati.

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