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Netturbini trasferiti a Piazza, è polemica

PIAZZA ARMERINA. Venga subito revocato il trasferimento dei 15 lavoratori ex Ato Rifiuti Enna, di recente spostati al cantiere armerino. A chiederlo è il Partito democratico, dopo le polemiche dei giorni scorsi legate a questa difficile e delicata fase di passaggio della città dei mosaici dall'ex Ato ennese a quello nisseno.

«Difficilmente il Comune potrà assorbire 15 unità lavorative da aggiungere all'organico del cantiere di Piazza della raccolta rifiuti, costituito da 48 unità, senza correre il rischio di rendere insostenibili per i nostri concittadini i costi», sostiene il segretario dei democratici Gianfranco La Porta. «Così si stanno creando i presupposti per il licenziamento dei lavoratori o, in alternativa, il fallimento dell'ente Comune; il trasferimento dei 15 lavoratori, nei tempi e nei modi con cui è avvenuto, pare essere una rappresaglia nei loro confronti e sembra rappresentare un atto di vera e propria ritorsione contro la nostra città, rea di lesa maestà, cioè di avere deciso, con due voti unanimi di due diversi consigli comunali, di abbandonare l'Ato di Enna; la punizione nei confronti di chi osa alzare la testa deve essere esemplare», aggiunge La Porta. Piazza Amerina infatti ha già aderito alla Srr Caltanissetta Provincia Sud, acquistando le quote e ratificando la decisione con il voto unanime di due diversi consigli comunali. Anche se di recente la richiesta di una maggiore riflessione sulla convenienza dell'operazione sta facendo breccia su una parte della politica armerina.

«Apprendiamo con viva soddisfazione che i nuovi commissari della gestione liquidatoria dell'Ato Rifiuti di Enna, appena insediati, hanno provveduto a far revocare, seppure a tempo determinato, il licenziamento di tutti i lavoratori del cantiere della raccolta dei rifiuti di Piazza Armerina, in modo da garantire l'espletamento del regolare servizio di raccolta dei rifiuti anche in questa fase di transizione alle nuove Srr», sottolinea il segretario democratico. Rimane aperto il problema del trasferimento delle 15 unità lavorative che dall'Ato di Enna, nei giorni scorsi, erano state inviate a Piazza. «In modo del tutto arbitrario,la stragrande maggioranza dei quindici lavoratori trasferiti sono di Piazza, tale trasferimento, non giustificato da alcuna esigenza di servizio, avvenuto senza alcuna concertazione, si configura come un vero e proprio licenziamento mascherato», dicono nel Pd, rivendicando «la facoltà per la città di scegliere il servizio migliore a parità di costi, cosa che garantisce il passaggio alla Srr Cl 2 - dice La Porta - senza per questo dovere subire simili atti punitivi nei confronti della città e soprattutto nei confronti di lavoratori che hanno il solo torto di essere piazzesi».

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