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Asp di Enna, scatta la serrata sindacale: gli autonomi dicono no a trattative

ENNA. Non si siederanno più al tavolo delle trattative se prima non saranno affrontate diverse problematiche che ormai da tempo si sono incancrenite.
Lo faranno le Rsu, ovvero le rappresentanze sindacali unitarie dei sindacati autonomi del settore sanità del Fials, Nursind, Ugl, Sapmi e Usb che operano all'interno dell'Asp di Enna che conta circa un migliaio di dipendenti. La decisione è stata comunicata con una lettera inviata ai vertici dell'azienda sanitaria.
E non si tratta di una "salita sull'Aventino" di poco conto se si considera che queste sigle rappresentano ben 14 componenti sui 24 in totale degli Rsu presenti all'interno della struttura sanitaria. I restanti 10 sono di Cgil e Uil visto che tra l'altro la Cisl non ha nessun rappresentante poiché nelle ultime elezioni per le Rsu, ha compiuto un clamoroso "auto goal" e non ha presentato le liste.
Il cartello di sindacati autonomi si dice stanco dei frequenti rinvii e perdite di tempo riguardo all'affrontare diverse questioni come l'organizzazione del lavoro, il pagamento delle spettanze arretrate al personale come lo straordinario o premi incentivanti, la contrattazione integrativa con i relativi regolamenti allegati e i criteri per la rappresentatività sindacale a livello decentrato ai soggetti aventi diritto. Ad ogni modo i sindacati "ribelli", vogliono precisare che sono disponibili ad aprire sin da subito il confronto con la direzione generale in modo da dare una urgente definizione alle problematiche del personale di comparto e non quelle a loro dire, riconducibili a pochi soggetti. Tutto ciò - conclude il documento - «comporta una ulteriore mortificazione del personale e dell'efficienza dei servizi erogati all'utenza che è costretta a rivolgersi ad altre strutture pubbliche o private anche fuori provincia e regione».
Ma in assenza di aperture da parte della Direzione generale e di tempi certi in merito alla definizione dei problemi evidenziati i sindacati informano che a tutela degli interessi del personale ed utenza, si rivolgeranno anche ad altri organi ed istituzioni».

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