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Nicosia, palazzo Caprini museo virtuale

NICOSIA. Trasformare palazzo Caprini in museo e trasferirvi la biblioteca comunale era un'idea di qualche anno fa che inspiegabilmente non ha mai decollato. I proprietari del palazzo sono ancora disponibili e così come sono stati solleciti a riparare i danni agli intonaci e al cornicione che si erano verificati alla fine di agosto adesso sollecitano l'interesse pubblico perché vorrebbero che questa loro proprietà diventasse un bene fruibile da tutti.


"Noi sette eredi, tutti ad unico titolo e non a vari titoli, essendo eredi diretti della cugina Maria Elvira Russo, - spiega Giovanni Castellana - abbiamo provveduto, con notevole anticipo rispetto ai tempi dell'ordinanza dell'Utc alla messa in sicurezza, intonaci e cornicione, della facciata del palazzo. È bastato un intervento di 5 ore la mattina di martedì 10 settembre e questo a dimostrazione del fatto che il palazzo Caprini-Russo non versa in stato di abbandono, il tetto viene controllato annualmente, la struttura è in buone condizioni ed in parte è abitato. È altrettanto vero però che noi sette eredi, non vivendo a Nicosia, non siamo interessati ad un utilizzo diretto del palazzo e per questo lo abbiamo messo in vendita".


Il palazzo che si trova alle spalle di piazza Garibaldi, vicinissimo alla casa natale di San Felice, è in vendita da anni e a parte una contrattazione con il Comune finita nel dimenticatoio è rimasto, almeno nel piano nobile che conserva stucchi e affreschi, disabitato da dieci anni ossia da quando è morta Maria Elvira Russo. Poi una piccola porzione di questo palazzo di oltre 400 metri quadrati rimane ancora abitata nella parte che affaccia su piazza Caprini. "Il palazzo risale a metà del 1500, intorno al 1557, - spiega Castellana - e poi fu restaurato una prima volta nel 1747, una seconda volta dopo la frana del 1757 e infine consolidato nel 1800".


Gli ampi saloni, il pavimento settecentesco in maiolica sopravvissuto in un solo ambiente, il loggiato dell'atrio ma anche i magazzini e i ricoveri per le carrozze lo caratterizzano come un bene da rivalutare.


E proprio in quest'ottica nel 2004 il Comune si mostrò interessato all'acquisto. "Otto anni fa - conferma il signor Castellana - abbiamo ricevuto un'offerta d'acquisto da parte del Comune, era sindaco Castrogiovanni, abbiamo accettato l'offerta, non contrattando sul prezzo, ben lieti della possibilità di un suo utilizzo pubblico". L'acquisto per poco più di 400 mila euro si sarebbe dovuto fare accedendo ai finanziamenti regionali che sarebbero stati pari al 95% dell'importo totale. Senza una ragione apparente la trattativa si bloccò, il palazzo rimane chiuso e il rilancio del centro storico e dei suoi monumenti, soprattutto palazzi nobiliari, non arriva.

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