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Formazione, il Codacons contro i corsi dell'Anfe: "Giovani sfruttati"

CATANIA. Il Codacons ha presentato alla Procura della Repubblica di Catania un esposto, ipotizzando i reati di truffa ed appropriazione indebita, in merito alla vicenda di 30 corsisti catanesi che hanno partecipato ad un corso per «Addetti alle vendite e banconisti» organizzato nella sede di Enna dall'ente di formazione «Associazione nazionale famiglie emigrati (Anfe), svoltosi dal novembre del 2011 al Febbraio del 2012. Secondo quanto afferma l'associazione, il corso prevedeva 450 ore di teoria, 450 di stage, lo svolgimento di un esame finale per il conseguimento di un attestato e la corresponsione di una quota giornaliera di 4 euro.  L'Anfe è uno degli enti di formazione finiti nei giorni scorsi in una indagine della Guardia di finanza di Catania che ha accertato una appropriazione e una indebita percezione di contributi pubblici, anche comunitari, per circa nove milioni di euro.  «Dopo solo alcuni giorni di teoria - afferma il Codacons - i corsisti venivano posti a lavorare, con varie mansioni, presso il Supermercato Aligrup dello stesso Parco Le Zagare di San Giovanni la Punta sostenendo anche fino a sette ore continuative di lavoro e senza aver ricevuto alcuna retribuzione». «Si tratta - ha detto l'avv. Sardella - di una vicenda vergognosa dai contorni ancora incerti. Per questo chiediamo alla Procura di fare luce sulle responsabilità di quanti hanno approfittato dello stato di bisogno di tanti giovani in cerca di occupazione, ingannandoli e sfruttandoli».

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