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Niente vigilantes nelle ore notturne al Chiello di Piazza, ladri tentano di scassinare bancomat

Malviventi in azione allo «sportello» dell’ospedale. La manovra di scasso ha rotto le boccette rosse

PIAZZA ARMERINA. Tentato furto nella notte ai danni della postazione bancomat dell'ospedale Chiello. Ignoti avrebbero tentato di forzare la macchina automatica sistemata proprio all'ingresso principale del presidio sanitario, approfittando della totale mancanza di vigilanza del nosocomio nelle ore notturne. Un tentativo andato a vuoto, visto che i ladri, facendo muovere bruscamente la postazione, avrebbero rotto le boccette interne con il liquido rosso antifurto che serve a "macchiare" le banconote rendendole inservibili. Sul posto si sono portati gli uomini dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia dei carabinieri, diretta dal capitano Rosario Scotto di Carlo.
Una parte del liquido rosso si è versata sulla pavimentazione dell'ingresso del Chiello, mentre le forze dell'ordine e gli addetti dell'istituto di credito avrebbero poi prelevato e controllato le banconote ormai diventate "rosse". Poco consistenti i segni di effrazione ritrovati sullo sportello. Indagini sono in corso da parte dei militari. Sul posto anche gli uomini del commissariato. L'episodio ripropone ancora una volta il tema della vigilanza all'interno del presidio sanitario durante la notte, quando i corridoi e i vari ingressi rimangono vuoti e incustoditi. Da molti anni è stato ormai rimosso il sistema di videosorveglianza a circuito chiuso che scoraggiava le intrusioni a tarda ora e garantiva maggiore sicurezza alla struttura. Da quando le telecamere sono state eliminate dal presidio i raid notturni non si sono contati più. Nel mirino delle scorribande notturne sono finiti di volta in volta i distributori automatici di snack e bevande collocate al piano terra e al primo piano, l'edicola posta in uno degli ingressi secondari, lo stesso bancomat già "visitato" dai ladri e perfino la cassettina delle elemosine che si trova vicino alla cappella dell'ospedale.
I sindacati hanno più volte posto la questione videosorveglianza all'azienda sanitaria provinciale. Pare che siano sufficienti poche migliaia di euro, anche perché l'impianto tuttora è presente ed è mancate solo delle telecamere. Sarebbero stati preparati anche dei preventivi, ma di fatto l'investimento non è stato mai portato a termine. Non esiste personale, inoltre, addetto alla vigilanza.

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