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Pd a Enna, segreteria e veleni

L'ex senatore Mirello Crisafulli è il nuovo leader provinciale del Pd con l'86,10% dei voti. Lo sfidante Carmelo Nigrelli si è fermato al 13,87%

ENNA. L'ex senatore Mirello Crisafulli è il nuovo segretario provinciale del Pd. Il presidente della commissione per il congresso Vittorio Di Gangi ha proclamato ieri mattina alle 11, in una sala dell'auditorium della Kore gremita, il risultato dei congressi dei circoli. I votanti sono stati 3.302 su 4.300 iscritti. Crisafulli ha ottenuto l'86,10 per cento con ben 2.775 consensi, mentre Carmelo Nigrelli di Piazza Armerina si è fermato a 447 conti per un 13,87 per cento. Le schede nulle e bianche sono state 79. Erano presenti due garanti nazionali del Pd per verificare la regolarità congressuale: Nino Amato ed Enzo Napoli. Nel pomeriggio visita del segretario regionale Giuseppe Lupo che ha ribadito le sue critiche alla giunta Crocetta: «Questi esponenti di governo non rappresentano il Pd». Presenti anche il sindaco Paolo Garofalo e i parlamentari Mario Alloro e Maria Greco.
A tenere banco fra i tanti dirigenti presenti le forti critiche del lettiano Angelo Argento non gradite per nulla dalla base. "Ma come si permette, lui che non sa neppure com'è fatto il territorio, che non sta mai ad Enna - dice Mario Ricerca -. Il congresso è stato improntato nella democrazia pura. Noi abbiamo lavorato in modo trasparente, altri si devono vergognare per quello che dicono e per quello che fanno". Anche Di Gangi ha sottolineato "la grande democrazia e partecipazione congressuale".
Il primo cittadino sul capitolo Crisafulli ha tagliato corto: "Immagino sì un partito senza di lui. Ma per noi che l'abbiamo è una follia privarcene". Nigrelli sapeva bene di essere lo sparring partner: "Ma volevo allontanare l'idea del monolitismo e di una ridotta democrazia interna". È soddisfatto per "aver mostrato all'esterno la pluralità del Pd ennese". Poi la scena è stata tutta sua, di Mirello Crisafulli. Ha tolto la giacca grigia e si è avviato al microfono. Sulla bianca camicia spiccava una cravatta arancione. Le prime parole, senza mai nominarlo, sono state per Angelo Argento il lettiano di ferro che vorrebbe "un Pd senza Crisafulli".
Le critiche le ha definite "strumentali, ingenerose e sprovvedute". E poi: "Non si indigna per la sospensione di altri congressi. Mi batto contro questa logica schizofrenica". Su Megafono ha puntato il dito: "Sono stato il primo a dire attenzione, vogliono destrutturare il partito". Crisafulli ha quindi fatto un'ampia analisi della politica nazionale e internazionale con riferimenti all'economia e all'immigrazione. "Al governo Crocetta - ha continuato l'ex senatore - manca l'anima che la può fornire solo la politica. Un assessore politico ci mette la faccia il tecnico no". Ha definito "ridicola la chiusura del tribunale di Nicosia e a grave rischio l'Oasi di Troina. Bisogna salvare questa struttura che un patrimonio per la Sicilia e l'Italia meridionale".
Infine una presa di posizione sulla Provincia: "L'identità territoriale non può essere persa". E sull'università Kore: "Presto avremo anche la facoltà di Medicina".

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