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Enna, lotta per il contratto: domani i bancari scendono in piazza

ENNA. Anche a Enna, prima provincia siciliana a riunirsi in assemblea e a indire lo sciopero, i lavoratori del credito si fermeranno e domani, a partire dalle 10, scenderanno in piazza (esattamente in piazza VI dicembre), a sostegno dello protesta indetta a livello nazionale dalle maggiori sigle sindacali del mondo bancario. “Le banche vogliono farci rimanere senza contratto e senza contratto non c'è futuro per la categoria – dicono i rappresentanti di Fabi, Fiba, Fisac e Uiba e di altre sigle minoritarie che hanno aderito alla protesta - L'Abi ha disdettato, con ben dieci mesi d'anticipo rispetto alla naturale scadenza, il contratto collettivo nazionale del settore del credito e questo è per noi un atto gravissimo, che pone a rischio l'intera categoria”. Pronti a difendere anche con i denti il loro contratto, i rappresentanti dei lavoratori delle banche chiedono però partecipazione e massima adesione da parte dei colleghi per la manifestazione di giovedì.
“È necessario – spiega Luigi Pastorelli, bancario e sindacalista del Distretto ennese – dare un segnale di natura "politica" all'Abi e i numeri in questo caso sono importanti. Più si è, meglio è”. Era da circa dieci anni che la categoria dei bancari non incrociava le braccia. “Non si può permettere alla banche di attuare una mobilità selvaggia come quella in previsione – dicono i sindacati - nè di mettere a rischio il posto di lavoro in un settore che occupa nel paese più di 300.000 addetti”. “C’è un tentativo di rottamare i lavoratori con più di 50 anni di età e di lasciare perennemente precari i giovani – commenta Pastorelli. Non è accettabile”.

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