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Provincia di Enna, i fondi della Regione «Dobbiamo evitare il dissesto»

ENNA. Si respira più ottimismo alla Provincia dopo il voto della commissione Bilancio dell'Ars sulle variazioni che porteranno la Regione a nuovi trasferimenti, anche se ieri a Palermo è stato registrato uno stop. Fra allentamento del patto di stabilità e somme che arriveranno in extremis, il tutto per circa 4 milioni e 500 mila euro, il commissario Salvatore Caccamo potrà apporre la firma nel bilancio di previsione ed evitare il dissesto. Ma attenzione non c'è nulla di automatico poiché per le nove Province siciliane è stato preparato un budget e dopo il voto dell'Ars l'assessorato competente avrà il compito di dividere le somme. Sarà quello il momento più delicato. Non se lo nasconde il deputato regionale del Pd Mario Alloro che si è battuto tanto perchè venisse allargato il plafond: «Continuerò a vigilare affinchè alla Provincia vengano trasferite le somme adeguate per evitare il dissesto». Anche l'altro deputato Luisa Lantieri segue passo passo la manovra: «L'assessore all'Economia Bianchi è convinto che la vera emergenza riguarda proprio la nostra Provincia e mi ha garantito una corsia preferenziale». Intanto anche la quinta commissione del Comune che per protestare contro un eventuale dissesto della Provincia continua a convocare i suoi lavori nella sala del consiglio provinciale si dice pacatamente soddisfatta per «la possibilità di chiudere il bilancio 2013». Comunque l'attenzione rimane alta perché superato questo scoglio «sul tappeto rimane la questione relativa alla gestione del 2014 e soprattutto del futuro della nostra Provincia». E allora i consiglieri comunali scrivono che «serve mantenere alto il tono della protesta e la programmata giornata di mobilitazione generale va fissata con urgenza. Attendiamo quindi con ansia, che il sindacato a cui spetta stabilire la data, la comunichi con estrema velocità». Ma su questo fronte l'interesse è vasto ed anche l'ex consigliere provinciale del Pdl ed ex sindaco di Leonforte Salvo La Porta sollecita i sindaci a prendere posizione: «Mi domando dove siano e cosa stiano facendo i nostri primi cittadini. Vorrei sapere se si siano resi conto, o no, che rischiano di vedere trasformati i loro territori da periferia della periferia di Catania in lande desolate, abbandonate da Dio e dagli uomini».

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