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Dissequestrate vasche del depuratore di Piazza Armerina: erano state sigillate dalla Procura

Sono gli 11 «letti di essiccamento» dell’impianto che si utilizzano per versare i fanghi della depurazione

PIAZZA ARMERINA. Dissequestrate dall'autorità giudiziaria le vasche d'emergenza per il versamento dei fanghi del depuratore di contrada Indirizzo. Gli agenti del distaccamento del Corpo Forestale, su disposizione della Procura di Enna, hanno tolto i sigilli a quelli che i tecnici chiamano "letti di essicamento", i contenitori in cemento a servizio dell'impianto gestito da Acquaenna e utilizzabili per versarvi i fanghi della depurazione solo in occasioni di emergenza e in via temporanea.
I "letti" potranno così essere utilizzati per le esigenze straordinarie dell'impianto. Il sequestro era scattato quasi un anno fa dopo la scoperta da parte degli investigatori del Corpo Forestale di 11 vasche di accumulo dei fanghi contenenti nel totale 174 metri cubi di materiale organico da depurazione, pari a 150/200 tonnellate circa. Secondo gli inquirenti tale condizione che caratterizzava i cosiddetti "letti di essicamento" avrebbe comportato il superamento dei limiti consentiti dagli articoli 183 e 184 del decreto legislativo 152/06 e successive modifiche. L'autorità giudiziaria che conduce l'inchiesta a quanto pare vuole capire sulla base di quali motivazioni e con quali modalità sia avvenuto il versamento di una parte dei fanghi presenti nel processo biologico di depurazione all'interno delle vasche di cemento poi "sigillate" dal Corpo Forestale, in esecuzione del decreto di sequestro probatorio della stessa Procura.
Vasche da 12 metri per 3,5 che a quanto pare possono essere riempite solo in casi di emergenza e urgenza e per non troppo tempo. Il provvedimento degli investigatori era stato la conseguenza di una vasta inchiesta della Procura di Enna allargata anche ad altri impianti di depurazione della provincia di Enna. Intanto proprio sul depuratore di contrada Indirizzo e sul suo funzionamento potrebbero presto concentrarsi anche le attenzioni della commissione Lavori pubblici che potrebbe chiedere un sopralluogo al suo interno e soprattutto verificare se e quali parti del centro urbano non siano servite dal servizio di depurazione. In pratica l'obiettivo è quello di capire se sia possibile esentare una parte degli utenti piazzesi dal pagamento di quella quota della bolletta dedicata appunto al servizio di depurazione.
Entro fine mese è anche prevista una convocazione della commissione da parte del presidente Francesco Alberghina, con l'audizione di alcuni funzionari di Acquaenna, la società che gestisce in provincia il servizio idrico e fognario.

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