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Piazza Armerina, sì a due grandi istituti scolastici: «La Capuana sia autonoma da Aidone»

PIAZZA ARMERINA. Il consiglio vota la creazione in città di due grandi istituti comprensivi. E questo in vista dei parametri che alzeranno a 900 il numero minimo di studenti necessari per conservare l’autonomia scolastica. L’aula consiliare, con un atto di indirizzo approvato all’unanimità, ha anche chiesto all’amministrazione comunale che la scuola Capuana venga scorporata dall’istituto comprensivo Cordova di Aidone, da cui dipende da ormai un anno dopo la contestata fusione.
Gli istituti scolastici dell’ormai ex Capuana di fatto hanno continuato ad operare nel centro storico, all’interno del quartiere Monte, ma con la dirigenza scolastica assegnata all’istituto aidonese. Per molti uno schiaffo alla storia della Capuana e della città dei mosaici al quale bisogna porre rimedio. Tanto che la stessa assemblea di via Cavour nell’atto di indirizzo parla di necessità di “consentire alla città di mantenere intatta la tradizione scolastica e culturale che ne ha caratterizzato la storia e l’identità nei secoli”. Anche se poi non mancano le voci che invitano ad una maggiore prudenza.
«I piani di riorganizzazione della rete scolastica sono determinati da circolari assessoriali e no da promesse demagogiche e ad oggi non abbiamo alcuna informazione regionale sulla modifica o la stabilizzazione della rete scolastica del nostro comune», ha sottolineato in un documento il consigliere Manlio Marzullo, presidente della commissione Istruzione.
«Necessario capire se le delibere che questa amministrazione comunale vota sono determinate da spinte passionali o sono frutto di un piano strategico ben determinato e concreto», aggiunge Marzullo, il quale nella sostanza avverte come il pericolo concreto sia che si facciano solo tante chiacchiere sul nulla. «È intento dell’amministrazione riportare la sede amministrativa dell’istituto Capuana a Piazza Armerina», ha precisato in aula l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Alessia Di Giorgio. Una posizione di fatto condivisa dal consiglio comunale e dal comitato di quartiere del Monte che non hanno mai gradito la fusione degli istituti del centro storico piazzese con il comprensivo aidonese, considerandola uno scippo inaccettabile tanto per le famiglie quanto per la storia della città dei mosaici.

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