Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nicosia, rianimazione e tribunale chiusi Un bilancio con troppe ombre

NICOSIA. Con la chiusura del Tribunale e la notizia della soppressione dell'Agenzia delle entrate il 2013 potrebbe già considerarsi un anno terribile, per la città. Ma se a questo si aggiunge il decesso ad agosto scorso di Antonella Seminara morta dopo aver partorito al «Basilotta» e rimasta senza la possibilità della rianimazione che a Nicosia manca da 25 anni, la spada di Damocle sulla casa circondariale che ha rischiato di chiudere i battenti e non si sa ancora come finirà, il crollo dell'edilizia, l'aumento delle fasce più deboli della popolazione, la chiusura dell'unità operativa di infettivologia, allora si può parlare di un anno delle sottrazioni che non riescono a compensare quanto di positivo è accaduto. Ma bisogna poi aggiungere, e questa è notizia freschissima, che rimane in bilico il futuro dei cinque operai comunali comandati ad Acqua Enna, il cui comando scade oggi e che da giorno due gennaio 2014 non sanno che fine faranno. L'amministrazione comunale aveva chiesto che la loro posizione di comando venisse prolungata per un altro anno fino a dicembre 2014, ma per la società che gestisce il servizio idrico integrato non ci sono i presupposti e quindi per gli operai il 2013 si chiude nell'incertezza. Tra gli avvenimenti positivi l'inaugurazione a giugno del nuovo blocco operatorio, atteso da anni, e a novembre del nido comunale, ma anche il rifacimento dopo mesi di polemiche e disagi della via Fratelli Testa. La chiusura del Tribunale, più di tutte le altre problematiche che hanno caratterizzato il 2013, è stata la più difficile da accettare. Infatti alla chiusura la città si è opposta con tutte le sue forze con manifestazioni e proteste e oltre alla delusione che coinvolge tutti i nicosiani, per un centinaio di manifestanti ci saranno conseguenze giudiziarie visto che sono stati denunciati a piede libero. La Questura di Messina, attraverso il Commissariato di Sant'Agata di Militello, ha deferito in stato di libertà poco più di un centinaio di persone per il blocco dei binari a Santo Stefano di Camastra. Ci sarebbe anche un danno contestato da Trenitalia pari a mille euro per ogni minuto di ritardo causato dalla protesta che ha bloccato al stazione per almeno quattro ore. E le forze dell'ordine di Nicosia, carabinieri e polizia, hanno segnalato un altro centinaio di persone che avevano impedito il trasloco ad Enna di fascicoli e suppellettili dal palazzo nicosiano di via Senatore Romano dove era ubicato il Tribunale.

Caricamento commenti

Commenta la notizia