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Gravi perdite nella rete idrica di Nicosia, quartieri allagati: e dai rubinetti sgorga una misteriosa acqua rossa

NICOSIA. Consistenti perdite idriche ed acqua sporca di colore rossastro nelle case. È questo il bilancio delle due ultime giornate in città dove il servizio idrico registra numerosi disservizi ed altrettante lamentele da parte dei cittadini.
Per l'amministrazione comunale questo è il risultato di avere affidato il servizio a personale che non conosce bene la rete mentre i comunali comandati, che hanno maggiore competenza, vengono lasciati inattivi nonostante tutte le mattine si siano presentati al lavoro.
Il quartiere più penalizzato quello di Santa Maria Maggiore dove venerdì sera si è registrata una consistente perdita idrica dalla vasca del castello. "Scendeva talmente tanta acqua - spiegano gli abitanti della zona - che da via Diego Ansaldi e buona parte di via Carlo V non si poteva transitare. Poi l'acqua, che all'inizio sembrava un fiume in piena, è diminuita ma la perdita è continuata per tutta la notte". Ieri mattina un'altra perdita idrica e questa volta dalla vasca di via Nicolò Sabia. Ma già venerdì nelle case l'acqua era arrivata sporca, di un colore rossastro, tipico di quando l'acqua si mescola al terriccio.
«L'unica cosa che possiamo fare - spiega l'assessore Carmelo Amoruso è quella di chiedere all'Asp di analizzare l'acqua per escludere contaminazioni e lo faremo. Invece per quanto riguarda la gestione della rete non possiamo entrare nel merito anche se possiamo dire che queste sono le conseguenze di lasciare a casa personale competente per sostituirlo con personale che non conosce sufficientemente bene la rete».
Infatti i cinque operai comunali a cui Acqua Enna non riconosce il comando, rinnovato dall'amministrazione comunale fino a dicembre del 2014, non hanno lavorato nemmeno ieri. O per meglio dire come ogni mattina si sono recati al lavoro ma gli è stato impedito di prendere servizio. Per loro ieri è stato il quarto giorno consecutivo a braccia conserte. Un'astensione dal lavoro forzata e dettata dalla società che li ha sostituiti. "Questa sostituzione lo ribadiamo - spiega Pasquale Calandra della Uil che sta seguendo la vicenda - è contraria a qualunque norma. Non si capisce come la società, ma anche l'Ato che è garante del servizio, rispetti le regole legate alla gestione del servizio mentre ignora le regole che impongono di utilizzare il personale comunale. Qualcuno dovrebbe spiegarlo a noi, ai lavoratori e ai cittadini che con regolarità pagano le bollette. Credo però che a spiegarlo sarà la procura della Corte dei Conti a cui ci stiamo rivolgendo, ma confidiamo pure nella Procura di Enna a cui dopo le feste ci rivolgeremo per sottoporre la delicata questione che umilia i diritti dei lavoratori".

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