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Umberto I di Enna, parcheggi difficili per i disabili

ENNA. Continuano i disagi per i disabili e i loro familiari all'Umberto I. Se le barriere architettoniche sono fastidiose in tutta la città, immaginiamoci nel parcheggio di un ospedale pubblico.
All'Umberto I di Enna, il "parcheggio azzurro" riservato ai disabili si trova ai piedi di tre scale e per raggiungere l'ascensore, utilissimo per le persone in carrozzella, e salire ai piani bisogna oltrepassare un ulteriore scalino.
Nel primo caso per superare l'ostacolo bisogna fare più di cento metri a piedi, nel secondo invece non c'è soluzione se non quella di farsi aiutare da terzi.
Ma com'è possibile? A chiederlo agli organi sanitari di competenza e restare senza alcuna risposta sono stati i volontari del Tribunale per i Diritti del Malato (autosospesosi a fine anno per mancato dialogo con la direzione sanitaria) , che più volte hanno chiesto di modificare i parcheggi riservati ai portatori di handicap e che oggi sollevano nuovamente la questione dopo aver ricevuto segnalazioni da cittadini e gli stessi volontari della "Misericordia", che giornalmente accompagnano i pazienti per essere sottoposti a dialisi.
«All'interno del "parcheggio azzurro" all'ingresso ovest dell'Ospedale - spiegano in una nota - sono stati riservati dei posti macchina ai disabili ed alle donne in stato di gravidanza, ma sembra quasi che una mano occulta abbia guidato gli addetti ai lavori», dato che i posti auto dedicati sono quasi del tutto inutili e "pochi, molto pochi - aggiunge Giuseppe Regalbuto, presidente provinciale della federazione tra le associazioni nazionali dei disabili - andrebbero potenziati e andrebbe agevolato anche l'uso degli ascensori spesso guasti», come ha già riferito al commissario straordinario Termine.
Se ciò non bastasse, all'ingresso sud del nosocomio di contrada Ferrante, lato Pronto Soccorso, i posti a strisce gialle o rosa, riservati quindi ai disabili e alle stesse donne gravide, sono stati individuati sopra una scala con una decina di gradini, come si vede dalla fotografia, la donna con il passeggino non sarebbe potuta scendere per la rampa di scale se non avesse avuto l'aiuto di un passante. Le immagini parlano chiare nonostante la struttura è di recente costruzione e il disaggio resta inascoltato.
Anche in questo caso l'alternativa sarebbe quella di fare un giro di oltre cento metri, "mentre ci sarebbe la possibilità di ricavare dei parcheggi, per queste categorie, nelle immediate vicinanze dell'ingresso, senza creare intralcio per il vicino Pronto Soccorso", spiegano ancora i volontari.
Inoltre all'ingresso riservato alla "Misericordia", lato ovest del nuovo padiglione, coperto per evitare che i pazienti si possano bagnare, sono quasi giornalmente parcheggiati automezzi di dipendenti dell'Ospedale stessi, segno di poca civiltà.
«Ad aggravare ancora di più la situazione - a parere di questo T.D.M. - gli addetti ai lavori, hanno messo dei paletti con catena, che impedisce alle autovetture di superare il porticato e di poter fare manovra e i pazienti devono scendere prima di giungere».

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