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«Imu» a Enna, Garofalo: "Aliquote al minimo e niente stangata"

ENNA. Gonfia il petto il sindaco Paolo Garofalo quando parla delle tasse nel capoluogo: «Abbiamo fatto un lavoro massacrante ma siamo riusciti a non aumentare neppure una tassa anzi ci è riuscita l'impresa di abbassarne una in modo cospicuo». Il riferimento è alla Tarsu, per il terzo anno consecutivo i cittadini del capoluogo si ritrovano in bollettà un meno 10 per cento per le utenze domestiche e un meno 5 per cento per quelle non domestiche. Addizionale Irpef a fasce con l'esenzione per redditi fino a 20 mila euro come lo scorso anno. «Ai concittadini non abbiamo chiesto un euro in più. A questo riguardo siamo un'isola felice. Abbassiamo il costo della bollettazione dei rifiuti e non siamo sulle prime pagine dei giornali per le montagne di rifiuti in mezzo alle strade. Mi pare un buon risultato». Capitolo Imu. «Il nostro impegno era di far gravare al minimo questa tassa e quindi 4 per mille per la prima casa e 8,6 per mille seconda casa. Ad Enna non si paga la mini Imu». Nei giorni scorsi in tal senso, la tassa dovrà essere pagata entro il 24 gennaio, c'è stata una dichiarazione ufficiale dell'assessore al Bilancio Vittorio Di Gangi: «Molti cittadini erano convinti di dover pagare la mini Imu e invece no. Non si paga». Ma l'obiettivo di Garofalo è più impegnativo: «Adesso voglio togliere la tassa della seconda casa a chi ha dato un'abitazione in comodato gratuito ai figli». Un percorso concordato con l'opposizione dove il capogruppo del Ncd Dario Cardaci ha avuto un ruolo propulsivo. E per il 2014? «Non so cosa accadrà. Tutto dipende dalle decisioni di Stato e Regione. Le prime notizie procurano difficoltà. Il presidente Crocetta, per esempio, ha tagliato il Fondo per i Comuni che di certo non aiuta. Il nostro obiettivo – conclude Garofalo - è di abbassare ancora di più l'onere della tassazione sui cittadini. È un’impresa complicata ma noi ci lavoriamo con convinzione credendo nella possibilità di farcela». Ma anche negli altri Comuni della provincia l'impegno si muove sullo stesso solco.
A Piazza Armerina, Nicosia e Leonforte, tanto per citarne alcuni, niente mini Imu. Ovunque la tassazione sulla prima casa è stata mantenuta ferma al minimo, 4 per mille, o poco su di lì tanto che per mettere in sicurezza i bilanci i sindaci non hanno dovuto ricorrere a questo nuovo balzello. Per riequilibrare le casse, ovunque asfittiche, qualcuno ha pensato invece di calcare la mano sulla seconda abitazione elevando la tassazione fino al massimo 10,6 per mille.
È il caso, per esempio, di Piazza Armerina e Leonforte, ma non di Nicosia dove è stata mantenuta al 7,6. Bloccata, senza aumenti, anche l'addizionale Irpef. Riguardo la gestione dei rifiuti tutte le amministrazioni hanno fatto marcia indietro non utilizzando la Tares. Ma a Piazza Armerina di registra un aumento di oltre il 30 per cento; in discesa invece le richieste del Comune a Nicosia. Le bollette hanno registrato un decremento intorno al 5,7 per cento. Nessuno invece riguardo l'Imu ha potuto risparmiare la richiesta dello Stato di una nuova tassazione di 30 centesimi a metro quadro.

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