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Enna, è finito il letargo a Radiologia, riprendono gli esami all’Umberto I

ENNA. Dopo tre mesi d'inattività forzata si potranno effettuare importanti esami diagnostici nel reparto di Radiologia dell'Umberto I. Nel mese di ottobre, infatti, come si può constatare anche nelle liste di attesa online, erano state sospese l'ecografia addominale, mammaria, tiroidea, la radiologia Tac e la mammografia ma l'emergenza sembra essere rientrata almeno per il momento. Sarebbe ormai questione di giorni la riapertura delle agende per le prenotazioni e addirittura per la mammografia, come fa sapere il primario Alberghina, non ci saranno più limitazioni quindi nessuna attesa per le pazienti. Ma il malumore degli utenti, costretti ad andare fuori o effettuare l'esame a pagamento, non tende a placarsi dato che arrivano notizie discordanti dal Cup che non ha ancora riattivato le prenotazioni (potrebbe avvenire a giorni). Ma com'è possibile che un reparto tecnologicamente avanzato lavori a regime ridotto? I macchinari di ultima generazione non possono di certo sopperire all'assenza di esseri umani. La causa del disservizio, infatti, è attribuibile alla mancanza in contemporanea di tre medici in organico uno dei quali è rientrato in servizio.
Dal reparto di Radiologia passano tutte le patologie degli interni quindi dei ricoverati nel nosocomio di contrada Ferrante e gli esterni, inoltre c'è un sovraccarico di lavoro che arriva ogni giorno dal pronto soccorso «che avrebbe bisogno di una diagnostica dedicata» - a sentire il dottore Gaetano Alberghina - che denuncia una pianta organica striminzita rispetto alla mole di lavoro aumentata dall'avvio ancora parziale (solo ricoverati) della Risonanza Magnetica. Non solo il potenziamento auspicato non avviene, ma se un medico va in ferie, si mette in malattia o assume la carica di consigliere non viene neanche sostituito. Di contro la medicina difensiva sta prendendo il sopravvento e la diagnosi viene designata alla quella radiologica. Per le radiografie gli utenti sarebbero potuti andare al Chiello di Piazza Armerina (anche lì la Tac è un tasto dolente dato che è stata a lungo fuori uso) una richiesta plausibile per controlli ordinari ma non nel caso di urgenza.

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