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Asfalto dissestato e macchine in tripla fila, traffico da «inferno» in via Vittorio Emanuele a Enna

ENNA. Segnali di scarsa civiltà in via Vittorio Emanuele. Nella cosiddetta strada "del Popolo", la stretta storica via che dalla zona tribunale, via San Francesco D'Assisi, via Catania porta in piazza Matteotti via Roma centro, purtroppo l'étiquette sembra che non riesca proprio a farla da padrona.
A parte le oggettive difficoltà legate al piano traffico e alla conformazione della strada stessa (un lungo budello a senso unico, con pochissime accessibili vie di fuga laterali per le automobili), grossi problemi nascono in quella via - l'unica principale che serve il quartiere interno del Popolo - a causa dell'intenso traffico che vi si concentra soprattutto nelle ore di punta. Via Vittorio Emanuele è infatti l'unica strada alternativa al già trafficato Corso Sicilia che le scorre più o meno in parallelo; negli orari di maggior traffico, non solo si rischia di restare bloccati in automobile, ma la stessa strada risulta impraticabile anche a piedi per l'eccessiva presenza di smog che vi si accumula con le auto accese ferme in fila. A ciò, come segnalano anche molti residenti della zona, si aggiunge la presenza di tratti di asfalto o pavimentazione disconnessa e anche qualche tombino, nei pressi della piazzetta dell'Arte, con la copertura addirittura bucata. Cosa che ancora una volta rende rischioso anche percorrerla a piedi per il pericolo di inciampare e ruzzolare a terra. Dunque, in verità, problemi per la gran parte simili a quelli di altre zone della città. Qui però si aggiunge un'aggravante: la scarsa educazione da parte degli automobilisti che abitualmente la frequentano. «Purtroppo - ci fa notare la signora Matilde Primofrutto che risiede nella vicina via San Francesco D'Assisi - qui il parcheggio selvaggio di automobili è una costante». «Basta dare un colpo d'occhio - continua - e si può notare come a ogni ora del giorno è possibile trovare automobili in doppia, a volte anche tripla fila». A ciò si possono ben aggiungere anche le automobili in sosta in aree dove non solo vige il divieto di parcheggio, ma anche quello di semplice fermata. Qualcuna, spesso, persino sopra - è proprio il caso di dirlo - la fermata del bus (in ogni caso ben visibile per la presenza di cartello verticale e segnaletica orizzontale gialla a terra).

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