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Cani avvelenati a Enna, il sindaco sulla mattanza: «Aree bonificate ma l’inciviltà resta»

ENNA. L’episodio più eclatante un sabato notte, quando due ragazzi hanno trovato un cane agonizzante in via Valguarnera. Era stato avvelenato così i giovani hanno subito avvisato i volontari. Un altro episodio grave si era già verificato a dicembre. Da allora, l'allarme non è più cessato. Ed è continuata la mattanza ad opera di una banda di criminali nel comune dell'entroterra siciliano. Negli ultimi due mesi, sono morti avvelenati circa quaranta cani. Un dato allarmante che desta non poche preoccupazioni all'amministrazione cittadina e ai residenti.
Lo ha affermato il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, intervenendo ieri a Ditelo a Rgs: «Nel periodo natalizio è cominciata questa forma ignobile di maltrattamento degli animali. Sono stati coinvolti - spiega il primo cittadino ennese - sia i cani randagi che quelli padronali che andando a spasso hanno ingerito il veleno disseminato nelle aree pubbliche. Il Comune ha regolarmente esposto denuncia su quanto accaduto e ha deciso di costituirsi parte civile, qualora si dovessero scoprire i colpevoli. I soldi serviranno ad attivare iniziative per la lotta al randagismo».
Intanto l'amministrazione comunale ha già portato avanti una serie di azioni per porre fine all'emergenza avvelenamenti nel territorio. Strategie che, purtroppo, non hanno ancora prodotto risultati.
«Abbiamo bonificato tutte le zone dove sono stati trovati i cani avvelenati - continua Garofalo -. Inoltre abbiamo inaugurato un'area protetta dove gli animali possono sgambare. È una zona verde con tanti alberi, molto vasta e dotati di servizi minimi per gli animali. Rimane però il problema dell'inciviltà e della cattiveria di coloro che si divertono a compiere simili gesti terribili».
Per fronteggiare la lotta al randagismo e garantire un rifugio sicuro ai cani, il Comune di Enna si appoggia ad una struttura che si trova a Delia. «Siamo riusciti a ridurre i costi che il rifugio ha per la nostra amministrazione - continua il primo cittadino ennese - grazie alla politica di adozione che abbiamo fatto con l'aiuto delle associazioni animaliste. Siamo passati da una spesa di 413 mila euro l'anno a 273 mila euro. Lo scorso anno, soltanto venti animali sono stati portati al canile di Delia mentre numerosi hanno trovato accoglienza. Speriamo che anche quest'anno i numeri siano ridotti come il 2013 e molti cani possano trovare un padrone».
«Inoltre - conclude Garofalo - abbiamo stilato un regolamento che prevede di dare contributi cospicui a coloro che decidono di adottare i cani». Uno sgravio fiscale, dunque, e un maggiore incentivo per aiutare gli animali a trovare una casa.

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