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Ennadue, un quartiere abbandonato tra buche e oscurità

ENNA. C'è un coro unanime di lamentele tra residenti e frequentatori abituali della via Rosario Livatino a Enna bassa. La strada a senso unico che serve il quartiere residenziale di "Ennadue", collegandolo alla rotonda dell'ospedale Umberto I e alla via Pergusina, sembra essere oggetto di numerosi e ripetuti reclami per scarsa manutenzione e assenza di servizi.
«Io ho rovinato un'automobile - dichiara la signora Loredana Friuli che da anni lavora in un negozio di articoli casalinghi aperto sulla parte alta della via - Per venire ogni giorno a lavorare, devo fare una vera propria gimkana tra buche, zone completamente prive di asfalto e zone in cui, pur essendoci il bitume, il manto è completamente dissestato». «Ma non solo - continua la commessa - La zona è totalmente priva di illuminazione. Una sera avevo dovuto posteggiare l'auto un pò più lontano dal negozio e così ho dovuto fare un tratto a piedi al buio. Praticamente ho rischiato di rompermi una caviglia, ruzzolando sulla strada disconnessa senza banchine e in più con la paura di imbattermi in qualsiasi altro pericolo».
«Io invece - chiosa il signor Luigi Milano, fratello del proprietario dei casalinghi - ho assistito a una scena più divertente. Era una delle tante automobili in salita lungo la via; probabilmente il conducente non si aspettava di trovare la grande buca che insiste al centro della carreggiata e così, seppure procedesse a un'andatura normale, ho visto rimbalzare la macchina e subito dopo ho visto saltare per aria la targa anteriore per il forte contraccolpo». «Purtroppo - dice una signora che abita nella zona- è così da sempre questa strada: un eterno cantiere aperto». Stessa cosa lamentano anche i negozianti e gli "habituè" della parte bassa (nei pressi della rotonda).
«In questo tratto - chiosano il signor Angelo e Michele che, lavorando in un ufficio nella piazzetta Ennadue, scendono lì ogni mattina per prendere il caffè - si assiste giornalmente a scene incredibili e liti a causa di auto posteggiate in doppia, tripla quadrupla fila, regolarmente chiuse a chiave e lasciate lì per ore dai proprietari». Insomma, scene da vera e propria giungla urbana in quel tratto. Dove però, a quanto pare, in caso di divergenze, non è neppure possibile invocare l'intervento della polizia municipale, essendo la via Livatino una strada aperta al pubblico ma non pubblica (anche se non segnalata come strada privata, piuttosto dotata di denominazione, numeri civici comunali e segnaletica verticale). «Una volta - racconta Michele - c'era un'automobile posteggiata da ore davanti all'ingresso del palazzo. Nessuno poteva entrare né uscire. Hanno chiamato i vigili urbani ma loro, intervenuti, hanno dichiarato di non potere fare nulla perché, hanno detto, la strada non è comunale. L'hanno scarrozzata a mano». Magra consolazione dunque per i tanti che, per la presenza di abitazioni e di diffuse attività commerciali, pur lamentandosi sono costretti a servirsi della via Livatino. «Da anni - spiega il vicesindaco Salvatore Cappa - si attende che il privato costruttore retroceda la strada al Comune. Ad oggi è tutto fermo e noi non possiamo fare nulla».

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