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I fontanieri disoccupati, il Comune di Nicosia farà causa ad Acqua Enna

NICOSIA. Con le ipotesi di inadempimento contrattuale e danno erariale il Comune si prepara ad intentare causa contro Acqua Enna per la mancata riammissione, da parte della società, dei cinque operai comunali addetti al servizio idrico integrato. Le motivazioni del Comune che ha anticipato i salari dei lavoratori, che per tutto il mese di gennaio sono rimasti inutilizzati e continuano ad esserlo anche adesso, saranno seguite legalmente dall'avvocato catanese Agatino Cariola. Il Comune si prepara a chiedere, alla società, anche i danni ancora da quantificare.
La decisione, già anticipata verbalmente nella seconda metà di gennaio ma allora solo in via ipotetica, è arrivata dalla Giunta municipale che martedì, 4 febbraio, ha deliberato di ricorrere al Giudice per tutelare l'ente comunale e gli stessi lavoratori.
Per i quattro fontanieri e l'operatore idraulico, prima comandati e poi trasferiti ad Acqua Enna, che la società non utilizza più nonostante ogni giorno gli operai si recano sul posto di lavoro per prendere servizio, la Giunta municipale ha anticipato 12.955,34 euro che serviranno a pagare il loro salario per il mese di gennaio e i contributi Inail. Come spiega la delibera di Giunta numero 9/14, l'anticipazione era stata disposta "a titolo provvisorio con recupero sulla società Acqua Enna". "I lavoratori - spiega il sindaco Sergio Malfitano - essendo stati sempre adibiti al servizio idrico integrato fino dalle origini, ossia dal 2006, dovevano essere trasferiti al soggetto gestore". Così non è stato perché il trasferimento era subordinato all'emissione di un decreto da parte del presidente della regione. In attesa di questo decreto gli operai hanno continuato a lavorare in posizione di comando. Ossia sono sempre rimasti comunali ma "comandati" ad Acqua Enna. Questo fino al 31 dicembre scorso perché dal primo gennaio di quest'anno la società ha deciso di fare a meno di loro. Prima non ha riconosciuto più il comando e poi non ha tenuto in nessuna considerazione il trasferimento d'ufficio degli operai, che l'amministrazione ha deliberato a gennaio scorso. "Abbiamo anticipato la retribuzione mensile dei lavoratori coinvolti - sottolinea il sindaco Malfitano - solo per assicurare il mantenimento dei lavoratori e delle loro famiglie, ma la società deve restituirci le somme che abbiamo anticipato". I dipendenti al momento rimangono comunali e quindi anticipando loro le retribuzioni il Comune si mette al riparo da eventuali cause che potrebbero intentare i lavoratori, ma non può pagare di tasca propria operai che non utilizza perché non gestisce più in maniera diretta il servizio idrico integrato. L'unico modo per mantenere a proprie spese gli operai per il Comune sarebbe quello di cambiare la loro qualifica ed adibirli ad altre mansioni, ma l'amministrazione dice che questa strada non si può seguire perché non ci sono i fondi necessari.

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